ROMA – Continua il pressing dei virologi sul governo affinché vari una nuova stretta anti-varianti e il ministro della Salute Speranza ha già nel cassetto un piano B se i lockdown locali non dovessero arrestare l’avanzata del virus inglese. Una cura come quella di Natale, quando durante le festività tutta l’Italia si è tinta di giallo durante i feriali e di rosso nei festivi e prefestivi.
Ieri, 16 febbraio, il bollettino della Protezione civile dava oltre 10mila contagi con un tasso di positività stabile al 3,8%. Anche se i morti hanno ripreso a salire, passando da 258 a 338.
Speranza sa però che a giorni la situazione potrebbe prendere una piega diversa. «Dobbiamo monitorare con grande attenzione quanto sta accadendo in Umbria», ha detto da Perugia. «Qui le varianti hanno condizionato la curva del contagio prima che altrove e capire quanto sta avvenendo è importante per valutare le misure assunte». Ed è bene ricordare che buona parte della regione è rossa. Del resto le proiezioni dei suoi esperti dicono che la variante inglese farà impennare del 50% i contagi da qui a tre settimane. Che vorrebbe dire risalire a quasi 20mila casi e contare almeno 500 morti al giorno, considerando che la variante inglese è anche più letale del 20-30%.
Per ora però si procede con gli interventi chirurgici dei lockdown locali. Ieri il governatore lombardo Attilio Fontana ha messo in zona rossa quattro comuni: Viggiù, Bollate, Mede e Castrezzato.
Micro lockdown e nuovi passaggi in fascia arancione non sembrano però bastare ai virologi che spingono il governo a fare di più.