CRONACHE DALLA POLTRONA “The Holdlovers – Lezioni di vita” non è un film ma è una delizia deliziosa

Il capolavoro di Alexander Payne, “The Holdovers – Lezioni di Vita”, è una sorta di guida per il Natale, confezionata con tanto tanto affetto, proprio come i regali che ti fa la tua mamma. Il sottotitolo “Lezioni di vita” è quasi un avvertimento, perché chi pensa che il Natale sia solo per la gioia e l’allegria si sbaglia di grosso. Il film segue le epiche avventure di Paul, l’insegnante di civiltà antiche, durante le vacanze di Natale, quando si ritrova a fare da custode a un collegio/scuola deserta, insieme a una cuocona sconsolata e a uno studente problematico.

Paul Giamatti (in questo film nuovamente assieme al regista Payne, dopo il bellissimo “Sideways” del 2004) si trasforma magicamente in un mix di Grinch e Babbo Natale depresso, ma che con grande anima riesce a trasmettere l’importanza della correttezza, dell’elaborazione del lutto e della lotta alla depressione, il tutto in modo così leggero e affascinante e intenso che ti viene voglia di abbracciarlo per sempre. La trama? Un’insegnante burbero, uno studente ribelle e una cuoca afflitta dal lutto per la morte del suo giovane unico figlio in Vietnam (sì siamo nei mitici Seventies!) trascorrono il Natale insieme, e chi l’avrebbe mai detto?

Una famiglia improvvisata nel bel mezzo delle miserie umane!

Giamatti, il nostro improbabile eroe, offre una performance memorabile, anche grazie a una sceneggiatura di stampo decisamente classico con la costruzione a tre atti a dir poco perfetta, e ci dimostra che l’insegnamento è una missione per far crescere uomini forti, indipendenti e che non negano mai le proprie emozioni. In una Boston innevata e con dialoghi densi di senso, il film ci scalda l’anima e ci avvolge e ci conforta come il plaid sul divano durante le vacanze di Natale.

Con un tocco vintage, il film ci trasporta negli anni ’70, quando la musica di Cat Stevens faceva impazzire le radio e i cappotti con bottoni olivetto erano la vera chicca dell’abbigliamento (i bottoni/alamari del montgomery che indossa il prof Paul, una sorta di divisa per gli intellettuali di quel periodo) Tutta la colonna sonora con la sua stupendissima musica, ci evoca forte la nostalgia di un’epoca in cui tutto sembrava più semplice e più spontaneo.

L’interpretazione di Paul Giamatti è decisamente da Oscar e non da meno sono i due attori comprimari Da’Vine Joy Randolph nel ruolo della madre di colore popolana in gramaglie per la morte del suo unico figlio che ha reso vivo il suo personaggio con grande umanità e dignità, e anche Dominic Sessa nel ruolo dello studente intelligente ma anarchico e con genitori assenti ha infuso il suo personaggio di amore e verità, certo non mi stupirei se fossero anche loro in lizza per un Oscar come migliori attori non protagonisti.

In conclusione, “The Holdovers – Lezioni di Vita” è come un bel bicchiere di Refosco (spoiler: nel film si sbevazza e si fuma e non poco!): ti scalda il cuore e l’anima e a volte migliora col tempo e ci ricorda che il Natale può (e deve?) essere sia un periodo di gioia che di profonda introspezione. E se state cercando la lezione di vita perfetta, beh, questo film potrebbe essere il vostro regalo di Natale postdatato. Chi l’avrebbe mai detto che il vero spirito natalizio si trova in un collegio del New England?

Trailer: https://youtu.be/P0135rMu39c?feature=shared

Pasqualino Suppa




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