TRIESTE – “Non sarà una giunta di un uomo solo ma una squadra: questa ambizione che ho annunciato prima e dopo la campagna elettorale vorrei fosse confermata, anche se la squadra si costruisce lavorando assieme, non c’è nulla di scontato. Ma penso che, rispetto alle persone inserite nell’esecutivo, si possa lavorare bene”.
Sono le prime dichiarazioni del presidente della Regione,Massimiliano Fedriga (Lega) che, questo pomeriggio, 18 maggio, ha presentato la nuova Giunta regionale.
Queste, gli assessori: oltre a Fedriga, che avrà anche le deleghe alla montagna, alle relazioni internazionali e all’avvocatura, ci saranno Riccardo Riccardi (FI), vicepresidente della Giunta, con incarico di assessore alla salute, politiche sociali e disabilità, e con delega alla protezione civile. Pierpaolo Roberti (Lega), assessore alle autonomie locali, sicurezza e politiche comunitarie. Sebastiano Callari (Lega), assessore alla funzione pubblica e alla semplificazione; Graziano Pizzimenti (Lega), assessore alle infrastrutture e al territorio; Fabio Scoccimarro (FdI), assessore all’ambiente e all’energia. Sergio Bini (Progetto Fvg) assessore a lle attività produttive. Barbara Zilli (Lega) assessore alle finanze e al patrimonio; Tiziana Gibelli (FI Pordenone) assessore alla cultura e allo sport; Stefano Zannier (Lega), è assessore alle risorse agroalimentari e forestali; Alessia Rosolen, assessore al lavoro, formazione, istruzione e famiglia.
«Le deleghe sono state assegnate – sottolinea Fedriga – in base alle competenze: sono convinto che sarà un’ottima Giunta, capace di lavorare per dare risposte agli impegni assunti con i cittadini”. Il neo presidente ha, quindi, precisato di aver “puntato su nomi di qualità, e per questo ringrazio tutte le forze politiche che si sono messe a disposizione al fine di comporre la miglior squadra, perché ora la grande sfida è rimettere in piedi la nostra regione”.
Quanto a Pordenone, non è un risultato del tutto soddisfacente. Gli assessori sono due: Zannier e Gibelli, con deleghe non particolarmente pesanti e, comunque, per la provincia a maggior tasso di industrializzazione, aver perso il referato alle Attività produttive non è cosa di poco conto.
Vedremo, in futuro, se questo sarà bilanciato con altri incarichi di prestigio.