Intervento mons. Carlo Maria Viganò, lettera e risposta

Egr. Direttore

sono sorpreso dalla facilita’ con cui pubblicate oggi 9 novembre le farneticanti affermazioni di Mons. Vigano’ circa la insussistenza dell’ epidemia Covid19 e circa la illegittima aspirazione di Joe Biden ad essere proclamato 46mo presidente degli Stati Uniti.
E’ molto pericoloso a mio avviso dare spazio ad un personaggio ambiguo e oscuro come questo prelato , che asserisce cose fantasiose che non sono assistite da prova alcuna ( brogli elettorali negli USA) e nega fatti assolutamente evidenti ( 41.400 decessi per questo pericolosissimo virus sono una terribile realta’ … io lo manderei in uno qualsiasi dei reparti covid dei nostri ospedali a toccare con mano la situazione..)…
Una presa di distanza da questo pessimo articolo sarebbe forse stata opportuna.
Tutti sanno oramai che Mons.Vigano’, afflitto da cocente delusione per non aver mai ricevuto la porpora cardinalizia e da grande dolore per non aver potuto impossessarsi di parte dell’ eredita’ destinata al fratello Lorenzo e alla sorella Rosanna ( con i quali è ancora in causa ), produce da anni interviste e articoli che rasentano il delirio paranoide .

Grazie della Sua attenzione, anche se so che non le sara’ possibile pubblicare questa mia lettera.

cordialmente

Roberto Ferretti- Udine

«Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire». E’ una celebre massima attribuita a Voltaire (anche se sul creatore di questa frase ci sono diverse interpretazioni) che, ritengo, sia il miglior approccio per rispondere alla sua lettera. Io credo che il compito di un giornale, o di un qualsiasi organo d’informazione, sia quello di dare le notizie: quelle che piacciono e quelle che non piacciono. Reputo, inoltre, che qualsiasi lettore sia dotato di una sua intelligenza e sensibilità che gli consenta di discernere quello che, a suo giudizio, ritiene giusto da quello su cui, viceversa, non è d’accordo. Ora, aldilà della dietrologia cui fa riferimento nella seconda parte della sua lettera e che, senza neanche far troppo le pulci, potremmo scovare in qualsiasi uomo di potere di questa terra (“chi è senza peccato scagli la prima pietra”), io credo che quello di mons. Viganò sia un parere autorevole (è stato nunzio apostolico degli Stati Uniti) che si può condividere o sul quale si può assolutamente non essere d’accordo, senza che questo rappresenti alcun problema. Io vedo un giornale come un’orchestra, che comprende voci anche dissonanti, ognuna delle quali portatrici di una propria dignità. Questa si chiama libertà d’informazione, ma direi soprattutto libertà. Un termine di cui, in questo difficile periodo che stiamo vivendo, forse qualcuno si è completamente dimenticato.

Grazie del suo puntuale intervento e i più cordiali saluti.

Maurizio Pertegato
Direttore resp. pordenoneoggi.it




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