Riprende Agrimont 2022 con due appuntamenti sul problema bostrico e filiere corte legno

LONGARONE – E allora si riparte con il secondo fine settimana: apertura venerdì 25 marzo alle 14.30. Tante le novità di questa strepitosa edizione, alcune in arrivo da domani come una eccezionale offerta di piante ed erbe aromatiche ed officinali, rigorosamente provenienti da coltivazioni biologiche certificate, ad accompagnare il meglio delle macchine ed attrezzature per l’agricoltura in pendenza.

A complemento due convegni di assoluto rilievo e attualità. Si inizia infatti con la registrazione dei partecipanti alle 14.30 in Centro Congressi per il convegno dal titolo “Bostrico: a che punto siamo?” organizzato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Belluno in collaborazione con la Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli e il GAL Alto Bellunese.

Il Coleottero Scolitide, noto con il nome di Bostrico tipografo (Ips typographus L.) compie di solito danni circoscritti nei boschi di abete rosso ma, partendo dal materiale legnoso lasciato a terra dopo il cataclisma Vaia, ha determinato preoccupanti infestazioni. Oltre ai caldi estivi, anche il secco e le temperature più elevate della norma nelle stagioni intermedie (come quella presente) ne favoriscono lo sviluppo, cosicché sta colpendo estese superfici.

A coordinare l’evento il dott. for. Orazio Andrich che sottolinea come “bisogna affrontare il Bostrico cercando di limitarne i danni, passando dal solo monitoraggio al contenimento della pullulazione: in questo senso è senz’altro da accogliere con grande favore l’introduzione di una serie di misure di notevole rilievo per il contenimento della diffusione del bostrico nella Legge statale di bilancio 2022, per il cui contrasto si prevedono esplicitamente: urgenti azioni di carattere selvicolturale”.
Vengono quindi introdotte norme straordinarie che superano i vincoli esistenti, si apportano semplificazioni delle procedure di gara ed è istituito un fondo presso il MIPAAF per misure di tutela del territorio e per la prevenzione delle infestazioni fitosanitarie da bostrico.

Tra le relazioni tecniche previste sul tema, in particolare su “le azioni messe in campo dalla Regione Veneto per il contrasto all’infestazione di Bostrico” interverrà l’Assessore della Regione Veneto, Gianpaolo Bottacin.

“Va riconosciuto alla Regione Veneto, con le sue strutture forestali – evidenzia Andrich – di aver posto in essere una serie di importanti azioni: monitoraggi, linee guida, interventi selvicolturali diretti, partecipazione a gruppi di lavoro interregionali, collaborazione con MIPAAF ed Enti strumentali come Avepa, Veneto Agricoltura e Fitosanitario, finanziamenti PSR e altre linee di finanziamento”.

Andrich ritiene che debbano anche essere mobilitati e messi in condizione di agire i proprietari di boschi infestati dal Bostrico, ed in particolare i Comuni con patrimonio forestale e le Regole, inserendoli in un quadro più ampio, almeno a livello di Unioni Montane. Auspicando quindi l’instaurazione di un appropriato coordinamento, creando appropriati circuiti decisionali e relazionali.

Il convegno vuole dunque essere sprone ad intervenire tempestivamente, superando il rischio dell’inerzia, in seno al quale anche il “lasciar fare alla natura” può costituire un alibi per nascondere le responsabilità. È evidente che la natura ha i suoi dinamismi, i quali però non sempre corrispondono all’erogazione di beni e servizi che la società è abituata ad attendersi dalle foreste: in questo caso la resilienza del bosco non coincide necessariamente con la resilienza delle comunità umane.

Le modalità e i tempi di intervento possono essere differenziati a seconda del grado di epidemia e della funzione prevalente del bosco. Ciò comporta anche degli apparenti paradossi, come intervenire in maniera più cauta o anche non intervenire dove le condizioni dei soprassuoli sono più compromesse e quindi la tempistica non è così determinante, mentre l’azione tempestiva può prevenire le infestazioni latenti in altre circostanze, apparentemente meno gravi.

Nei boschi in situazione non ancora epidemica va fatto ricorso con urgenza alle ditte boschive per prevenire o attenuare l’espansione dell’insetto, tenendo conto del valore del patrimonio prima che questo si deprezzi a causa di alterazioni fungine.

La questione riveste quindi un alto grado di complessità e dovrebbe essere affrontata con un forte coordinamento, che tenga conto delle istanze dei proprietari dei boschi, delle difficoltà operative, della carenza di ditte boschive, delle possibili implicazioni sul dissesto idrogeologico e sulle valanghe.
In sintesi, un punto chiave è la necessità di passare dallo studio del fenomeno alla reazione su larga scala al medesimo e, dunque, alla pianificazione e attuazione degli interventi.

Spostandoci invece nell’Area Incontri – Pad. C, alle 17 si terrà il convegno “Il portale del legno veneto a servizio delle filiere corte” a cura del Progetto IT FOR: Ecodolomiti Srl, Deola Legno, Cifort, CCIAA Treviso – Belluno, t2i, Tesaf – UniPD, Frav e Confartigianato Belluno. Si affronterà quindi il tema della risorsa legno e del ruolo strategico che può avere nell’economia locale del territorio inquadrato in un sistema di filiera.

Ad intervenire la Presidente di Confartigianato Claudia Scarzanella, Veneto Agricoltura, Antonio Biasi per la CCIAA di Treviso e Belluno, l’Assessore all’ambiente del Comune di Belluno, Alberto Simiele e Antonella Corradin, Sindaco del Comune di Lusiano Conco. A chiudere il convegno l’Assessore all’ambiente, clima, Protezione civile e dissesto idrogeolofico, Gianpaolo Bottacin.

I convegni ospitati ad Agrimont 2022 sono disponibili online sul portale del Forum dell’Agricoltura di Montagna: https://forum.agrimont.it




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