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mercoledì , 28 Maggio 2025

Accordo Camera commercio-Prefettura per ingressi più rapidi

PORDENONE – Camera di Commercio di Pordenone-Udine e Prefettura di Pordenone hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione della durata di quattro mesi, a partire da luglio, alla luce delle previsioni del decreto flussi 2023 che valuta in quasi 83 mila le richieste di ingresso in Italia da parte di cittadini non comunitari per motivi di lavoro – di cui più della metà destinate al lavoro stagionale –, con assunzioni a partire dal 27 marzo al 31 dicembre 2023 o, comunque, fino all’esaurimento delle quote previste.

I dettagli sono stati resi nostri questa mattina, 19 giugno, in una conferenza stampa durante la quale è stato spiegato che alla decisione si è giunti dopo che il Prefetto di Pordenone, Domenico Lione, aveva rappresentato al Vicepresidente della CCIAA, Michelangelo Agrusti che l’andamento generale delle richieste e il conseguente numero di ingressi annualmente attribuito al Pordenonese, avrebbe comportato l’esigenza di un’implementazione del servizio e delle risorse dedicate allo Sportello Unico per l’Immigrazione, sì da soddisfare con tempistiche certe e celeri – questa la premessa – il fabbisogno occupazionale di determinati settori produttivi del territorio.

Una segnalazione alla quale la Camera di Commercio di Pordenone-Udine, dopo le necessarie verifiche – e, per l’appunto, in considerazione della specifica necessità del sistema produttivo di avvalersi della collaborazione di persone che richiedono l’espletamento delle pratiche di ingresso per lavoro –, ha risposto con disponibilità anche tramite l’Azienda Speciale ConCentro che fornirà supporto mettendo a disposizione proprio personale.

L’obiettivo è quello di «assicurare una migliore operatività dello Sportello Unico dell’Immigrazione a vantaggio dell’efficienza e dell’efficacia dei procedimenti amministrativi connessi alle richieste imprenditoriali di occupazione di manodopera straniera». Circa un migliaio le pratiche da gestire solo nel 2023.

Secondo Agrusti, che ha parlato di primo accordo del genere in Italia, si tratta dell’«ennesimo esempio di collaborazione tra istituzioni di questo territorio per rispondere ad alcune esigenze che si manifestano – in passato il Covid e nel presente le questioni legate alla sicurezza sul lavoro. In questo modo riteniamo anche di poter allevare le sofferenze di queste persone che possono essere così formate, lavorare e acquistare cittadinanza sostanziale».

Il Prefetto ha ringraziato Agrusti per la «consueta disponibilità dimostrata verso le Istituzioni, questa – ha detto – è una iniziativa molto concreta perché, nella fattispecie, ci troviamo a dover affrontare innovazioni normative che hanno ricadute non trascurabili sugli uffici. Abbiamo bisogno di contrattualizzare le persone, queste procedure non possono essere rallentate dalle difficoltà del sistema, di qui le ragioni di questa collaborazione che ci dà la possibilità di garantire una risposta efficiente al territorio».

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