PORDENONE – ”L’arresto del mio assistito Giosué Ruotolo ci coglie completamente di sorpresa perché sono passati sei mesi dall’iscrizione del registro degli indagati e non capiamo quali circostanze possono essere mutate rispetto ad allora per giustificare questo provvedimento”.
Lo afferma l’ avvocato Roberto Rigoni Stern confermando che il proprio assistito è nel carcere di Belluno dopo essere stato prelevato dalla caserma Mittica della Brigata Ariete dove presta servizio.
”Paradossalmente – ha aggiunto – ci fa uscire da una incredibile situazione di sospensione in cui eravamo tenuti dalla fine del mese di settembre senza poter accedere in alcun modo agli atti dell’inchiesta.
Appena letta la motivazione con cui il Gip ha accettato la proposta di arresto giunta dalla Procura presenteremo immediata istanza al tribunale del riesame di Trieste affinché Ruotolo torni immediatamente in libertà.
Siamo sempre più persuasi di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti e proprio l’accesso agli atti ci garantirà un contraddittorio e la spiegazione ai punti interrogativi sollecitati dall’accusa”.
Nicodemo Gentile, avvocato di Gianni Ragone, fratello della vittima Trifone Ragone, ha invece parlato di “un provvedimento da tempo atteso perché ritenevamo da sempre gravissimo il quadro indiziario a carico di Ruotolo.
Siamo soddisfatti perché adesso anche un giudice terzo lo ha certificato con la custodia in carcere. Siamo consapevoli che questa misura non significa ancora responsabilità, però è un primo passo importante verso l’accertamento della verità per dare giustizia a Trifone e Teresa”.