Covid: per il secondo anno consecutivo, niente “Panevin” in Comina

PORDENONE – Per il secondo anno consecutivo, dopo oltre vent’anni di tradizione, a causa del Covid giunge nuovamente lo stop al “Panevin” della Comina, organizzato da Cittadella della formazione e della solidarietà Fondazione Opera Sacra Famiglia, Associazione Panorama e ProPordenone.

«Nonostante fossimo in grado di mettere in atto tutte le precauzioni per garantire il distanziamento sociale – spiega Eugenio Adriano Rosset, presidente Cittadella, assieme a Gianni Furlan, presidente della Panorama – abbiamo deciso di annullare l’evento. Spiace, perché è un momento di aggregazione importante per la nostra comunità, ma è una scelta giusta e doverosa. Contiamo che molti altri sodalizi prendano esempio da noi. In fin dei conti questo non è un addio, bensì un arrivederci all’Epifania 2023».

Il “Panevin” della Comina da diversi anni è “ecologico” perché rispettoso dell’ambiente, aperto a tutta la cittadinanza e in particolar modo a tutte quelle associazioni o a gruppi di persone che, per rispetto delle regole “anti-inquinamento, negli anni si erano viste costrette a rinunciare al proprio falò epifanico.

Per salvaguardare l’aspetto ambientale e nello stesso tempo la trasmissione delle tradizioni, nel gennaio 2013 Cittadella della formazione e solidarietà Fondazione Opera Sacra Famiglia, ProPordenone e Associazione Panorama avevano creato il primo falò “ecologico” di una lunga serie: la pira è composta soltanto di legno e ramaglie di legno e lo spegnimento viene effettuato da personale professionista secondo i principi della combustione eco-sostenibile: l’acqua viene nebulizzata e lo spegnimento avviene per soffocamento.

L’antica tradizione dell’accensione del grande fuoco è sempre accompagnata da filastrocche e litanie augurali in dialetto pordenonese, degustando pinza e vin brulè. Su prenotazione, in Comina, seguiva la cena a base di pasta e fasioi, cotechino e brovada.




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