Dedica, inaugurazione in biblioteca mostra “Tutto sarà dimenticato”

PORDENONE – Domenica 6 marzo, alle 10.30, nella sala esposizioni Biblioteca civica, il percorso di Dedica proseguirà con Tutto sarà dimenticato, mostra delle illustrazioni di Pierre Marquès per Tout sera oublié di Mathias Énard, curata dal critico e storico dell’arte Angelo Bertani , (aperta fino al 3 aprile ), esposizione che è un itinerario della coscienza in alcuni gironi di inferni contemporanei, tavole per un monumento/monito impossibile se il presente continuerà a voler essere privo di consapevolezza, come sembra dirci il tragico momento che l’Ucraina sta vivendo.

Vent’anni dopo l’inizio della guerra balcanica che aveva avuto come epicentro Sarajevo, Mathias Énard ha ricevuto l’incarico di immaginare un monumento che non fosse né serbo, né bosniaco, né croato per quella guerra di fatto più dimenticata che terminata: e tuttavia doveva essere un monumento alla riconciliazione. Egli dunque si è recato a Sarajevo per verificare se davvero ci fosse la possibilità di una memoria collettiva, per di più condivisa.

Il volume che è derivato da quella ricerca è una sorta di diario, quello di una calata negli inferi sempre incombenti della storia recente che ufficialmente si vorrebbe considerare, se non risolta, almeno superata. Un interrogativo sostanziale però percorre le riflessioni di Énard: è davvero possibile far tornare indietro l’orologio della storia e ricondurci al “prima” anestetizzando la memoria del “durante”? E quale funzione dovrà avere la memoria nella dimensione del “dopo”. Le tavole di Pierre Marquès si inseriscono in questo itinerario della coscienza individuale e collettiva innestandosi esse stesse nel corpo del vissuto e riportandone all’evidenza le suture e le cicatrici

Alle 17.30, nel Convento San Francesco, Ultimo discorso alla Società proustiana di Barcellona è il reading di poesia di e con Mathias Énard (musica dal vivo con Gianluca Franchi e Matteo Bianchini) introdotto da Lorenzo Alunni: l’intreccio di parole e note guiderà al cuore dei mondi di Mathias Énard, i cui versi rappresentano una porta d’ingresso privilegiata sia al cantiere della sua scrittura sia alle esperienze e alle emozioni sui cui poggia la sua letteratura.




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