Dopo Ponte Meduna inizia il ragionamento sulla Gronda Nord

PORDENONE – Un invito è stato rivolto agli 8 Comuni potenzialmente interessati al progetto della famigerata Gronda nord e la risposta è stata subito accolta con entusiasmo ed interesse.

Tutti seduti attorno a un tavolo in Comune a Pordenone i sindaci di Fontanafredda, Porcia, Roveredo, Cordenons, San Quirino, Zoppola, Casarsa, Valvasone-Arzene che, mettendo da parte i colori politici delle proprie amministrazioni comunali, hanno dimostrato disponibilità per ragionare su un tema di cui si parla da tempo ed iniziare a mettere nero su bianco un possibile tracciato della nuova strada.

Dal momento che a sud della Pontebbana non si può costruire – vuoi per la presenza di aree di pregio, vuoi per la conformazione del tessuto urbano -, la fascia più favorevole ad ospitare una bretella che nessun Comune potrebbe costruire da solo, con le proprie singole risorse, risulta quella a nord della Statale 13. Elemento non secondario a favore di una più semplice realizzazione di questa nuova via è che tutti i tracciati coinvolti si trovano sullo stesso livello.

Attualmente i problemi legati al traffico dei mezzi pesanti su questa arteria riguardano l’inquinamento, la congestione ed i continui rallentamenti.

Ci sono degli abitati, come quelli di Casarsa, Zoppola e Fontanafredda, che risultano soffocati dalla presenza continua e incessante di camion (Casarsa registra ogni anno il passaggio di 4,5 milioni di mezzi, il 30% dei quali sono camion), e guardano quindi con speranza ad un simile progetto, nel nome di una riduzione dell’inquinamento e dell’aumento della sicurezza per i propri cittadini.

«Il problema della viabilità lungo la Pontebbana – spiega il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani -verrà mitigato solo parzialmente dalla realizzazione del ponte sul Meduna per il quale, dopo anni di discussioni, abbiamo ricevuto il finanziamento dalla Giunta Fedriga. È necessario quindi trovare un percorso alternativo su cui convergano i mezzi pesanti, liberando la Pontebbana e consentendo ai veicoli che si spostano prevalentemente per motivi di lavoro o istruzione, di procedere su quest’ultima più speditamente.

Questo percorso dev’essere ricercato in una strada parallela a nord della SS13, che unisca tra loro le zone
industriali da Fontanafredda a Valvasone. La Gronda va realizzata soprattutto in previsione della cosiddetta “pedemontana veneta”, nuovo nodo autostradale che porterà un aumento vertiginoso del traffico proprio sulle nostre strade.

Inoltre è fondamentale il ruolo dell’Interporto affinché i mezzi che arrivano dalla Pedemontana veneta possano qui trovare lo snodo necessario per caricare le merci su rotaia, alleggerendo il traffico veicolare e riducendo l’inquinamento».

A detta dell’assemblea, questo pare il momento più propizio per ragionarci su, anche in vista delle prossime elezioni regionali, per mettere nell’agenda della Regione con una certa priorità tale infrastruttura, che nessuno nega costerà molto, ma che porterà grandi benefici alla Destra Tagliamento e, di riflesso, all’intera regione.

Commenta l’assessore Cristina Amirante: «Molte delle zone industriali del pordenonese si sono sviluppate a nord della Pontebbana.

Queste, non avendo un’accessibilità diretta all’autostrada, gravitano sulla SS13 assieme al traffico di scorrimento che si sposta tra il Veneto e Udine e che interessa tutti i principali centri della pianura pordenonese.

Da ciò nasce l’idea di collegare Fontanafredda – col suo allacciamento sulla A28 – ad un territorio che tocca la zona industriale di Roveredo, sale oltre la Comina e Villa d’Arco, oltrepassa il guado di Murlis, attraversa il territorio di Zoppola, Casarsa e Valvasone. Dal ponte sul Tagliamento il traffico ha una connotazione diversa, non essendoci più attraversamenti urbani».

Ora si tratterà di affrontare in concreto alcuni temi collegati direttamente alla Gronda, quali la realizzazione della tratta della Cimpello-Sequals fino a Gemona e della Pista carri sul territorio tra Roveredo e San Quirino, intercettato dalla stessa Gronda. Ma andrà fatto anche uno studio approfondito sul traffico per capire quali sono le problematiche e le esigenze effettive legate alla viabilità, anche in vista della prossima realizzazione della Pedemontana veneta.




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