Festa della Donna, Open day all’ospedale di Pordenone

PORDENONE – In occasione della Festa della Donna, Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con il patrocinio della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia e con il contributo incondizionato di Gedeon Richter, promuove un (H) Open day dedicato alla ginecologia.

L’Ospedale di Pordenone, che è stato premiato lo scorso dicembre con 2 Bollini Rosa per i servizi sanitari ed assistenziali offerti alle donne, aderisce a questa iniziativa organizzando un incontro per informare la popolazione femminile sulle modalità di diagnosi e sulle possibili terapie dei fibromi uterini.

Il dott. Francesco Pirrone, Direttore della Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia, sarà disponibile nel pomeriggio dell’8 marzo a partire dalle ore 16.30 presso la sala riunioni del reparto di Pediatria (5° piano del Padiglione A dell’ospedale di Pordenone) per fornire alle donne interessate tutte le informazioni utili su questa importante patologia.

Obiettivo della giornata sarà migliorare la consapevolezza e il livello di attenzione delle donne in ambito ginecologico e, in particolare, verso i fibromi uterini, spesso asintomatici e che possono incidere negativamente sulla qualità della vita.

Attraverso il sito www.bollinirosa.it è possibile accedere all’elenco dei centri aderenti e alle indicazioni su orari e modalità di prenotazione.
“La Festa della donna ci è sembrata l’occasione migliore per offrire alle donne la possibilità di usufruire di servizi gratuiti in ginecologia”, spiega Francesca Merzagora, Presidente di Onda.

“Il focus sui fibromi uterini ci permette di fare il punto su una patologia benigna, ma molto diffusa che può avere effetti altamente invalidanti per chi ne soffre”.

“La terapia medica dei fibromi uterini è finalmente una realtà per tutte quelle donne per cui è importante evitare la chirurgia o ridurla al massimo in preparazione di una gravidanza, ma anche per affrontare gli anni della premenopausa in modo più sereno, senza le angosce delle emorragie, dei dolori e delle irregolarità mestruali e con un netto miglioramento della qualità della vita”, spiega Rossella Nappi, Professore Associato Sezione di Clinica Ostetrica e Ginecologica, I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo, Università degli Studi di Pavia, “Senza dimenticare che dati molto recenti suggeriscono che rimuovere l’utero prima della menopausa per una patologia benigna come il fibroma uterino, anche conservando le ovaie, aumenta il rischio cardiovascolare e metabolico, soprattutto se questo avviene in età troppo precoce”.

“Il fibroma uterino è una patologia invalidante: condiziona la quotidianità, la relazione di coppia e la fertilità. Interessa fino al 40% delle donne in età fertile. Eppure, per 2 donne su 3, il fibroma resta sconosciuto e la diagnosi arriva ancora molto tardi. Il nostro obiettivo è innanzitutto aiutare le donne a riconoscere i propri sintomi”, ha dichiarato Maria Giovanna Labbate, Country Manager di Gedeon Richter Italia.




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