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giovedì , 10 Aprile 2025

Pordenone Docs Fest, film vincitore Berlinale il 5

PORDENONE – Conflitti, razzismo, memoria e ricerca di un legame famigliare: i cinque film in anteprima sabato 5 aprile, per la quarta giornata del Pordenone Docs Fest. Le Voci del Documentario, sviluppano temi complessi, capaci di connettere la dimensione più intima di ciascuno, i suoi bisogni e desideri, con il contesto globale. Si inizia alle 10:30 con Immortals, della regista Maja Tschumi, uno sguardo sulle speranze e i sogni infranti di una generazione di iracheni, che non ha conosciuto altro che la guerra.

L’autrice narra la storia di Milo, una femminista determinata, che scopre il tanto desiderato potere di muoversi liberamente e manifestare per Baghdad travestita da uomo, con gli abiti di suo fratello Khalili: questi è un giovane e ambizioso regista, la cui telecamera può essere l’arma più potente di tutte. Nel periodo successivo alla rivoluzione del 2019, Milo e Khalili diventano i volti, gli occhi e le voci di una gioventù irachena che lotta instancabilmente per un futuro migliore. Interviene la regista. L’evento ha il sostegno di AGIS Triveneto.

Alle 14:30 Porcelain War di Brendan Bellomo e Slava Leontyev, premiato dalla giuria al Sundance e nella cinquina finalista agli Oscar, mostra come, nonostante i bombardamenti quotidiani, alcuni artisti ucraini siano capaci di dare vita a una particolare forma di resistenza. Il documentario è costituito quasi interamente da filmati girati dai protagonisti: Slava, Anya e Andrey. In mezzo al caos e alla distruzione della brutale invasione russa dell’Ucraina, ricercano con coraggio e forza ispirazione e bellezza, mentre difendono la loro cultura e il loro Paese. L’evento è in collaborazione con l’Associazione Ucraina – Friuli.

Light Memories dell’eccezionale fotografo – ora anche regista – Misha Vallejo Prut, in programma alle 16:00, è una ricerca nella memoria familiare dell’autore, per scoprire chi sia stato veramente suo nonno. Nessuno parla mai di lui. Vallejo Prut lo sente nominare per la prima volta solo da adulto, grazie a una raccolta di foto ritrovate. Ma quelle immagini sollevano più domande che risposte. Interviene in sala l’autore. La proiezione è in collaborazione con granafina e Craf – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia.

C’è una riscoperta anche al centro di The Moelln Letters di Martina Priessner, film vincitore del premio del pubblico alla Berlinale, in programma alle 17:45. Trent’anni dopo gli attacchi razzisti nella cittadina tedesca di Mölln, Ibrahim Arslan, un sopravvissuto, scopre che all’epoca il Comune aveva ricevuto centinaia di lettere di solidarietà, indirizzate alle vittime da parte di cittadini tedeschi. Qualcuno le aveva aperte e conservate, ma nessuno le aveva fatte avere ai destinatari. Senza una ragione, quelle lettere sono rimaste nascoste per quasi tre decenni. Intervengono la regista pluripremiata Martina Priessner e Ibrahim Arslan, vittima dei fatti di allora. L’evento è in collaborazione con Un Ponte Per.

Alle 21 A Want in Her di Myrid Carten porta sul grande schermo la personale ricerca della madre della regista, Nuala, scomparsa improvvisamente in Irlanda. Il film, una lettera d’amore per chi lotta contro la dipendenza e la malattia, racconta di come un crollo mentale possa distruggere una vita, tra cliniche di riabilitazione, ospedali psichiatrici e, a volte, la strada.

Attraverso conversazioni intime, sorprendenti e spesso intrise di un umorismo nero, Myrid dialoga con sua madre e altri membri della famiglia, rivelando le difficoltà di amare qualcuno che lotta contro il disagio mentale.
Per Italian Doc, Future!, alle 15 in Sala Pasolini è in programma Normal di Adele Tulli, che sarà presente in sala. Il documentario è un viaggio tra le dinamiche di genere nell’Italia di oggi, raccontate attraverso episodi di vita quotidiana dal forte impatto visivo, dall’infanzia all’età adulta.

Il film esplora la messa in scena collettiva dell’universo maschile e femminile, proponendo una riflessione sull’impatto che ha sulle nostre vite la costruzione sociale dei generi.

Tra le altre proiezioni, alle 10, in Sala Totò, c’è l’appuntamento per i neogenitori amanti del cinema, le cinemamme&papà, con Tempo d’attesa di Claudia Brignone, una riflessione sulla nascita, sull’essere genitori oggi, e sul percorso che rende una donna madre nei suoi risvolti psicologici e culturali. Interviene la regista. Durante la proiezione sarà attivo un baby-care e laboratorio creativo per bambini dai 4 anni in su.

Alle 16:30, per l’omaggio a Roberto Minervini, presidente di giuria di questa edizione del festival, c’è
Stop the Pounding Heart, un’esplorazione dell’adolescenza, dei valori familiari e sociali, dei ruoli di genere e della religione nel Sud rurale americano.
Un appuntamento da non perdere, nella quarta giornata del Pordenone Docs Fest, è la masterclass di Martina Parenti, alle 12 in Sala Pasolini, sul cinema del reale e l’archivio. Attraverso uno sguardo ai film che ha realizzato con Massimo D’Anolfi: Bestiari, lapidari, erbari, Il castello, Materia oscura e Guerra e pace, la regista esplora il suo approccio al documentario e all’uso creativo dei materiali d’archivio, elemento chiave della sua poetica: un’occasione unica per approfondire il cinema del reale e il potenziale narrativo delle immagini del passato.

Due incontri sono dedicati agli addetti ai lavori: Vero! Connecting Docs, alle 10 e alle 15, in Sala Modotti. L’obiettivo è offrire una vetrina speciale a film e autori da scoprire o riscoprire, una piattaforma per ottenere visibilità, per trovare circuiti di distribuzione dopo un successo festivaliero.
Sempre sabato 5 aprile è previsto anche un laboratorio per ragazzi, alle 16 in Mediateca, questa volta sulla bellezza, per costruire un racconto collettivo, filmando e raccontando ciò che si considera bello, sperimentando con immagini e suoni.
Continuano anche le proiezioni delle due retrospettive del festival: Per un “Nuovo Cinema Palestina” e Bella Ciao! Resistenza e Liberazione dal fascismo nel documentario del dopoguerra, a cura dello storico e critico del cinema Federico Rossin.

Dalle 19:30, per gli Aperidocs! musicali, a SpazioZero, la protagonista è Luisina Mathieu, rinomata cantante argentina, specializzata in tango e musica folklorica. Ha conquistato numerosi riconoscimenti grazie alla straordinaria espressività della sua voce. Per Pordenone Docs Fest sarà accompagnata da Fabio Pérez alla chitarra e Lucila Faviere al sassofono, in un viaggio emozionante attraverso la musica popolare argentina, esplorando i paesaggi sonori del Paese con intensità e raffinatezza.

Pordenone Docs Fest è realizzato con l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, con il sostegno di Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone e Fondazione Friuli.

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