Pordenone racconta Pordenone, aneddoti e curiosità

PORDENONE – Parte la rassegna “Pordenone racconta Pordenone”, la città raccontata dai suoi protagonisti tra storie, aneddoti e curiosità.

Una serie di incontri informali, tutti ad ingresso libero in Biblioteca a Pordenone, durante ciascuno dei quali si confronteranno alcuni dei personaggi famosi della nostra città per raccontarne il passato, il presente e il futuro con aneddoti, curiosità e momenti divertenti della loro carriera.
I temi? La Pordenone dell’arte, dello sport (basket, boxe e alpinismo), della musica leggendaria del The Great Complotto, della cronaca e dell’informazione.

«Una delle grandi novità del Natale a Pordenone di quest’anno –introduce l’assessore alla Cultura Alberto Parigi-, che non vuole essere la solita serie di conferenze frontali, ma che conserva lo spirito informale di un racconto tra amici. Un modo simpatico per coinvolgere i protagonisti che hanno reso celebre Pordenone in ciascun settore, ma anche i pordenonesi che rileggono la loro storia e quella della loro città».

La Pordenone dell’arte darà il via al calendario di “Pordenone racconta Pordenone” mercoledì 13 dicembre alle ore 19:00 in Sala Degan della Biblioteca Civica con due ospiti speciali: l’artista e restauratore Alberto Magri e il curatore di eventi Marco Minuz, che condivideranno con il pubblico un viaggio attraverso le loro esperienze personali e professionali nel mondo della cultura e dell’arte che contribuiscono a valorizzare la nostra città.

L’incontro, moderato dalla giornalista e critico d’arte Sara Carnelos, mostrerà i volti di una Pordenone insolita attraverso gli occhi dell’infanzia di Alberto Magri, cresciuto nella bottega del grande restauratore e pittore Giancarlo Magri, tra visite ai palazzi simbolo della città, incontri con uomini di cultura, pittori e critici, che hanno ispirato la sua vocazione artistica e la dedizione nel suo lavoro per Pordenone.

Marco Minuz è un esperto museale che ha operato in Istituzioni pubbliche e private specializzandosi nello sviluppo di iniziative culturali di alto livello e curando esposizioni e organizzando progetti con Ettore Sottsass, Enzo Mari, Nando Vigo, Luigi Molinis, Gae Aulenti e Studio Joe Colombo, come eventi su Harry Bertoia, Jim Goldberg, Man Ray.

Tanti gli aneddoti che verranno svelati durante l’incontro sul filo di una narrazione intima, un concentrato di contenuto e curiosità, un prezioso racconto di una città che si rivela come uno scrigno di meraviglie storiche e artistiche non solo legate al passato, ma viva e proiettata verso il futuro.

A fare da sfondo, saranno proiettate alcune immagini di disegni di Magri, foto dei restauri negli affreschi a Pordenone, opere di grandi artisti in mostra alla Galleria Bertoia “Mondi possibili”, dalle collezioni di due secoli d’arte a Pordenone.
Il secondo appuntamento è con la “Pordenone della boxe” giovedì 14 dicembre sempre alle ore 19:00 in Sala Degan. Protagonista dell’incontro Luciano Bomben, ex pugile che rese grande la Pugilistica Pordenonese negli anni ‘60. Modera il giornalista sportivo Nazzareno Loreti.

La boxe a Pordenone risale agli anni ‘30 del secolo scorso grazie alle performance di pugili del livello internazionale come Primo Carnera (nato a Sequals, ma emigrato negli Stati Uniti), Anacleto Locatelli, i fratelli Aldo e Livio Minelli. In città trovò sede nella palestra di via Molinari, dove gli atleti si allenavano e dove si svolgevano incontri più o meno ufficiali che richiamavano sempre un pubblico numeroso grazie a Luigi Pasqualini, Nini Sacilotto, Leo Bordini e Delfo Collavini.

Manifestazioni di pugilato si organizzarono anche al Teatro Verdi con il grande Gino Rossi, che passò al professionismo nel 1950 e combatté con avversari del livello di Tiberio Mitri e Nino Benvenuti, Elio Busetto, Luciano Pivetta e Bruno Polet. A Rossi è stato dedicato il palazzetto dell’ex Fiera di Pordenone.

Si continua mercoledì 20 dicembre, sempre alle ore 19:00 in sala Degan, con la “Pordenone dell’alpinismo”. A confronto Mario Tomadini e Alleris Pizzut sulla storia dei tre rifugi alpini aperti dalla Sezione di Pordenone del Club Alpino Italiano. Tre esperienze di amore per la città, per il territorio e per la montagna.

Il primo rifugio, aperto il 2 agosto 1925 nel Piano del Cavallo in località Col delle Lastre, venne chiamato Policreti in ossequio alla famiglia Policreti di Ornedo che l’aveva ceduto in locazione al C.A.I. praticamente a titolo gratuito ed è il rifugio che ha permesso agli sciatori di dare origine al movimento sciatorio pordenonese e agli alpinisti di salire le vette del Cavallo anche dalle pareti più difficili.

Il secondo è il Rifugio Pordenone in Alta Val Cimoliana nei pressi del Pian Meluzzo, inaugurato il 25 maggio 1930. In origine poco più di una “capanna alpina”, ha permesso agli alpinisti di sostare o trascorrervi la notte in attesa di salire il famosissimo Campanile di Val Montanaia e le altre vette come i Monfalconi, Spalti Toro, Pramaggiore.

Il terzo, costruito a partire dalla fine degli anni ‘50 in sostituzione del Rifugio Policreti e distrutto tra nel 1944 dalle truppe tedesche, è stato costruito a tappe nel Piano del Cavallo in località Busa di Villotta e chiamato poi Rifugio Piancavallo. Testimone della trasformazione dell’altopiano del Cavallo da terra di pascoli e casere a una stazione turistica estivo-invernale, nei suoi pressi era attivo il primo impianto di risalita del Piancavallo, azionato da un motore diesel.

A dicembre 2023 l’ultimo incontro in programma sarà quello della mitica “Pordenone del The Great Complotto” con due dei protagonisti della straordinaria scena punk pordenonese anni ’80, che tanto ha fatto parlare di sé tutta Italia come fenomeno artistico: Fabio Zigante e Ado Scaini, moderati da Claudio Scircoli.
Gennaio 2024 si apre con la “Pordenone dell’informazione” mercoledì 3. Protagonisti a confronto i volti delle testate giornalistiche cittadine: Antonio Bacci del Messaggero Veneto e Loris Del Frate del Gazzettino. Modera l’anchoreman e direttore del 13 Tv Gigi Di Meo.

Ultimo appuntamento giovedì 4 gennaio con “La Pordenone del Basket”, insieme alla gloria del basket pordenonese Sandro Sambin, che raggiunse la serie A2 nel triennio 1978-1981, e Roberto Ponticiello, a 16 anni in prima squadra con la Romolo Marchi e autore di un libro che racconta la storia prestigiosa della Pallacanestro Pordenonese dai primi anni ai giorni nostri. Modera l’allenatore e giornalista sportivo Piero Della Putta.




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