“Telemachia”, Incontro con l’autore il 19 ottobre

PORDENONE – E’ in programma venerdì 19 ottobre, alle 18, nell’ex Tipografia Savio in via Torricella, 2 a Pordenone, l’Incontro con l’autore che, nell’occasione, propone la presentazione del libro “Telemachia” di Roberto Calogiuri, Edizioni Studio Comunicare di Pordenone. Modera l’incontro Gianantonio Collaoni.

Telemaco, figlio di Ulisse e anziano re di Itaca, è un sovrano reputato saggio da tutta la Grecia. Eppure, in un giorno lontano, è stato un brutale assassino, non diverso da suo padre, l’ideatore dell’inganno del cavallo di Troia.

Perciò è perseguitato da incubi orribili, in cui rivive la sua fatale notte di sangue. In una serie di flashback Telemaco, nel tentativo di darsi pace, ripercorre la sua storia.

La trama prende le mosse dal racconto omerico dell’Odissea fino a sviscerare, nei suoi risvolti primordiali, il rapporto tra padre e figlio e, in senso più ampio, l’avvicendarsi delle generazioni e il rapporto con il potere.

Il racconto si sofferma sui lunghi anni di attesa del ritorno di Odisseo, padre mai conosciuto, sulla cui natura Telemaco si interroga in modo ossessivo: è un eroe o un farabutto?
La rabbia e la paura scuotono il ragazzo, che subisce la mancanza di identità: infatti non ha un padre e non è orfano.

Non è suddito e non può essere re.
Ha una madre che non ha uno sposo ma non è vedova. Non prende marito e non lo rifiuta.

Abbandonato dal popolo, decide di recarsi a Pilo e a Sparta con il pretesto di cercare notizie del padre.
Nel frattempo, i Proci consumano i beni della sua casa mentre fanno la corte alla madre.

Telemaco, durante il viaggio, conoscere due re. Ma rimane deluso.
Torna senza notizie di Odisseo ma con una convinzione sofferta: soltanto ritenendo morto il padre egli potrà crescere, diventare uomo e, forse, governare su Itaca.
Anche se questo gli farà perdere la tranquillità dei suoi sonni.

Ma arriva la soluzione, tormentata e tragica come può essere la faticosa crescita dell’individuo.

Telemaco elabora un piano personale, terribile e fantasioso, dettato dalle circostanze e dal bisogno di trovare se stesso.
Un epilogo che prelude al rimorso che lo tiene sveglio la notte.

Solo alla fine di questo lavorio notturno, fatto di riflessioni e ricordi, Telemaco quieta il suo tumulto interiore.
La sua rabbia è diventata saggezza.
Attraverso l’odio per suo padre ha capito gli uomini.




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