Un convegno su “Bartolomeo Liviano e Il Pordenone, 1515 – 2015”

PORDENONE – Nel cinquecentenario dalla morte (1515 – 2015) Pordenone rende omaggio a Bartolomeo d’Alviano, detto il Liviano, un grande del Rinascimento, che nei primissimi anni del XVI secolo incrociò il proprio destino con quello della città sul Noncello.

Sabato 28 novembre, dalle ore 9 alle 14, al Ridotto del teatro “G. Verdi” di Pordenone si terrà un convegno di studi dedicato al Liviano e al suo rapporto con Pordenone e con “Il Pordenone”, alias Giovanni Antonio De Sacchis, il più grande pittore rinascimentale friulano, del quale il condottiero umbro fu il principale mecenate. Alla giornata, promossa da Lucescrittura e Alba Edizioni, con il sostegno di Comune, Provincia e Fondazione Crup, interverranno relatori dal Friuli, dal Veneto e dall’Umbria.

Capitano di ventura, generale della Serenissima, ingegnere, mecenate di pittori e letterati, politico intelligente e spregiudicato, il Liviano apparteneva ad una famiglia umbra di uomini d’armi, legata agli Orsini e ai Medici. Egli stesso fu molto vicino a Lorenzo il Magnifico (le rispettive moglie erano cugine).

Concreto ed eclettico, istintivo e passionale, odiato ed osannato. Francesi ed imperiali lo descrivono come un sanguinario alla guida di una muta di bestie, capaci delle peggiori atrocità.

Nella battaglia del Cadore i suoi soldati, balestrieri friulani, stratioti greci, dalmati ed albanesi, hanno intrappolato le colonne tedesche in una stretta valle, con i passi bloccati dalla neve, e ne hanno fatto strage. Quasi duemila nemici fatti a pezzi, una mattanza che scuoterà l’imperatore Massimilano e darà la stura all’offensiva veneziana che ricaccerà gli Asburgo aldilà delle Alpi.

Un’impresa condannata da Machiavelli ed osannata da Guicciardini e da altri cronisti dell’epoca.

La Chiesa, ed in particolare papa Alessandro VI, ne parlano come l’anticristo. Venezia, al contrario, lo celebra come un divo e ne esalta l’intelligenza militare, l’animo cavalleresco e la misericordia con i vinti.

Come ricompensa per le sue vittorie la Serenissima gli ha regalato la signoria su Pordenone, dove l’Alviano ha creato l’accademia Liviana, un cenacolo di artisti ed intellettuali frequentato tra gli altri dal poeta Pietro Bembo e da un brillante e oscuro pittore, destinato a diventare uno degli artisti più richiesti dell’epoca, il già citato Giovanni Antonio De Sacchis, detto il Pordenone, del quale Bartolomeo sarà il mentore ed il primo sponsor.

Oltre che attraverso il convegno, l’anniversario sarà celebrato attraverso la realizzazione degli Atti del convegno stesso e con un libro (un romanzo storico) di prossima pubblicazione.




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