Consorzio Ponte Rosso-Tagliamento: il 2023 si chiude con 14 vittorie

SAN VITO AL T. – Ebbene sì: il 18 e il 29 dicembre scorso sono state pubblicate le ultime due sentenze che mancavano “all’appello”, e che il Consorzio stava aspettando fossero pronunciate dal Consiglio di Stato, chiamato ad esaminare le due decisioni di rigetto del Tar Friuli dei ricorsi promossi dai Sig.ri Borean e dalla società Fileo contro i decreti di esproprio adottati dal Consorzio, funzionali all’ “insediamento” di Kronospan – Silva.

Le due sentenze non lasciano spazio a dubbi: le decisioni di primo grado del Tar Trieste meritano di essere confermate. Il Consorzio ha operato nel pieno dei suoi poteri, in modo legittimo, seguendo una procedura esente da qualsivoglia errore.

Con queste due sentenze, il Consorzio, sempre assistito dall’Avv. Antonio Pavan di Treviso, giunge a quota 14, tante sono infatti le sentenze favorevoli, tra primo e secondo grado, che nel 2023 sono state collezionate dall’Ente.

Inutile dire la soddisfazione con cui, anche queste ultime decisioni, sono state accolte. “Si tratta – dice l’Ing. Sergio Barel, Presidente del Consorzio – “dell’ennesima conferma del legittimo operato dell’Ente che presiedo.” Del resto, aggiunge il Direttore Daniele Gerolin, “sapendo di aver operato nel rispetto delle prerogative di legge, eravamo fiduciosi che il Giudice amministrativo ci avrebbe dato ragione”.

Chiude infine l’Avv. Antonio Pavan sottolineando come sia stato apprezzabile “l’ter motivazionale delle sentenze che sono entrate nel merito della vicenda senza fermarsi, come forse in alcuni casi avrebbero potuto, all’esame delle eccezioni di natura processuale sollevate, tendenti a far dichiarare l’inammissibilità dei ricorsi”.

Le sentenze del Consiglio di Stato, infatti, analizzano nuovamente, punto per punto, le deduzioni degli appellanti, mostrando la loro infondatezza e chiarendo, una volta per tutte, che il PAC è l’adeguato strumento per la dichiarazione di pubblica utilità di opere private, quale lo stabilimento industriale Kronospan – Silva – essendoci in Friuli Venezia Giulia la possibilità di approvare i contenuti dei PIP attraverso strumenti urbanistici diversamente denominati, quali, per l’appunto, i citati PAC (si legge così nella sentenza: “Pertanto la delibera di approvazione del PAC equivale a dichiarazione di pubblicità utilità e consente di disporre la successiva espropriazione delle aree interessate, anche per la realizzazione di insediamenti di interesse privatistico”).

Inoltre, afferma il Consiglio di Stato, nessuna preferenza per Kronospan – Silva è da ravvisarsi nell’operato del Consorzio, come invece adombrava Fileo, tanto più, scrive il Collegio giudicante “dall’atto di compravendita l’appellante” ndr Fileo “ha acquistato i terreni nella piena consapevolezza della sottoposizione degli stessi ai vincoli preordinati all’esproprio”.

Visti i risultati, per il Consorzio non c’era modo migliore per festeggiare la fine dell’anno ed affacciarsi, con serenità, all’Anno nuovo.




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