Inportanza e libertà di dire no: 8 giugno saggio finale a Porcia

PORCIA – L’8 giugno, a Porcia, il saggio finale di un percorso che, nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia, ha entusiasmato scuole elementari e medie portando nel quotidiano e in scena il coraggio delle battaglie di famosi “disobbedienti” dall’antichità ai giorni nostri.

Lo scrittore Aristarco, autore di “Io dico no” tra i docenti del progetto sostenuto dalla Regione F.V.G. e curato da Molino Rosenkranz in collaborazione con la Compagnia teatrale Don Chisciotte, il Circolo Culturale Menocchio e l’Associazione Noi per Librolandia.

I no che hanno fatto la storia e i no che continuano a costruirla, anche quella di tutti i giorni della vita di ognuno di noi. Da tempi lontanissimi ai giorni nostri, dire di no ha significato molto, ha cambiato il corso degli eventi, ha aperto nuove prospettive insegnando che non sempre dire sì è l’unica strada, o la risposta migliore o la più giusta. Quante volte etichettiamo il rifiuto monosillabico come espressione di egoismo e quante volte non lo pronunciamo solo per paura del giudizio dell’altro, di non essere accettati e benvoluti e per non complicarci la vita. Diciamo sì, ma dentro pensiamo e sentiamo no.

In quell’istante si crea una consapevolezza e una coscienza che possono fare la differenza e insegnarci ad avere un proprio pensiero e un atteggiamento costruttivo anche se diverso dagli altri.

Lo hanno sperimentato con tanto impegno ed entusiasmo i circa 350 ragazzi delle scuole elementari e medie dell’Istituto Comprensivo Jacopo di Porcia e dell’Istituto Comprensivo Giovanni Cadelli di Roveredo in Piano e San Quirino, che dal mese di marzo hanno preso parte al progetto “I Care” sostenuto dalla Regione F.V.G. (Incentivi annuali per progetti educativi e didattici per la valorizzazione e la conoscenza del patrimonio immateriale storico ed etnografico del Friuli Venezia Giulia) e che Molino Rosenkranz ha curato intrecciando percorsi artistici e formativi.

Il titolo del progetto prende il nome dalle parole che Don Lorenzo Milani scelse di scrivere su una parete della propria scuola: “I Care” che in inglese significa “ci tengo, mi sta a cuore”, ossia difendo e sostengo un’idea, un pensiero, una persona, un modo di essere e di agire, anche se mettersi in discussione e opporsi alla volontà dominante costa coraggio, fatica e, talvolta, anche la vita.

Durante questi mesi di lavoro, reso ancor più intenso e sfidante dalle normative anti-Covid, sono stati fatti 3 incontri in ognuna della 16 classi aderenti, vale a dire 48 appuntamenti per introdurre e approfondire l’argomento e cimentarsi nei laboratori: teatrale, condotto da Luca Maronese e da Roberto Pagura che ha curato anche quello scenografico; laboratorio video condotto da Matteo Sabbadini e laboratorio musicale curato dal percussionista Stefano Andreutti.

La rielaborazione e la sintesi del percorso fatto si tradurrà nel saggio finale in programma martedì 8 giugno negli spazi esterni delle secondarie G. Zanella di Porcia: alle 11. 15 la replica per i soli ragazzi della scuola media, mentre alle 20.30 il lavoro sarà presentato alle famiglie e agli insegnanti (su invito e con prenotazione telefonando allo 0434 574459 ufficio Molino R. o 347 1881227 Luca Maronese). In caso di maltempo, il saggio si svolgerà nell’Auditorium della scuola con due repliche, alle 10.00 e alle 12.00, solo per gli studenti.

In scena saliranno i giovanissimi 8 attori e 2 scenografi delle medie di Porcia, mettendo a frutto gli stimoli e gli insegnamenti raccolti, presenteranno “Io ci sto” restituendo una prospettiva attuale e molto personale di 10 personaggi illustri del passato e della storia più recente: Spartaco, Ipazia, le Suffragette, Nazim Hikmet, Franco Basaglia, Don Lorenzo Milani, Malala e, toccando il nostro territorio e la nostra cultura, Domenico Scandella detto Menocchio, David Maria Turoldo e Alda Merini.

Il progetto ha fatto conoscere agli alunni anche altri testimoni che, di fronte a un’ingiustizia, hanno detto “no” affermando le proprie idee e imprimendo alla vita una svolta capace di cambiare il corso della storia. Nei giorni scorsi, infatti, è stato possibile ascoltare e confrontarsi online con lo scrittore Daniele Aristarco che nel suo libro “Io dico no” ritrae trentacinque famosi disobbedienti, dalle creature mitologiche come Prometeo a Felicia Bartolotta, la madre di Peppino Impastato ucciso dalla mafia, da Anna Politovskaja a Martin Luther King agli abitanti di Chambon-sur-Lignon.

L’auspicio di Molino Rosenkranz, dei partener del progetto I Care (Compagnia teatrale Don Chisciotte, Circolo Culturale Menocchio e Associazione Noi per Librolandia) e soprattutto dei ragazzi che hanno seguito il percorso e dato vita al lavoro finale è quella di poterlo condividere anche con le famiglie, gli insegnanti e con gli alunni di tutti gli Istituti aderenti presentando il saggio, tra settembre e ottobre, nelle scuole di Roveredo e San Quirino.

Sul sito di Molino Rosenkranz www.molinorosenkranz.it sono pubblicati, oltre alle foto del laboratorio teatrale, alcuni dei tanti commenti e le impressioni scritte a pugno dai ragazzi che hanno vissuto in prima persona questa emozionante esperienza.




Condividi