PORDENONE – Emergenza femminicidi: conferma la propria disponibilità a tutela delle donne, l’associazione “In prima persona” nata a Pordenone nel 2016 dall’idea un gruppo di uomini che, impressionati dai continui episodi di femminicidio, hanno deciso di unirsi per riflettere e agire partendo da una visione maschile del fenomeno.
A questo proposito interviene Nicola Mannucci, presidente di In prima persona: “ Vogliamo fare sapere a chiunque avesse bisogno che l’accesso al servizio è operativo ed avviene contattando telefonicamente il numero di riferimento dell’associazione 327 3377060, attivo dalle 18 alle o 21 parlare con un membro dell’associazione in maniera assolutamente riservata.
E’ tuttavia possibile mandare un sms oltre questa fascia oraria ed essere richiamati poiché capiamo che la situazione eccezionale richiede un maggiore impegno da parte nostra. Siamo disponibili per ascoltare, fornire informazioni e consigli.
Comprendiamo che in questi giorni di isolamento alcune situazioni familiari e personali possono diventare difficili e ci proponiamo di fornire un aiuto per ridurre e contenere questa condizione. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
Le consulenze saranno effettuate utilizzando il telefono e i mezzi di comunicazione offerti da Internet. Qualora si confermasse necessario, saranno comunicate altre modalità per il percorso di sostegno e aiuto in forma individuale e avendo garantite le necessarie tutele di privacy e riservatezza. Sono attivati in questo momento interventi di prevenzione e sostegno in stretta collaborazione con la rete dei servizi rivolti alle donne, ai minori e alle famiglie del territorio
L’associazione in questi anni ha promosso iniziative di sensibilizzazione, prevenzione ed educazione sul tema, sensibilizzando l’opinone pubblica attraverso iniziative culturali (spettacoli, convegni, incontri) ed
attraverso progetti educativi nelle scuole.
A tal proposito si sono tenute nel 2018 e 2019 due edizioni del Concorso per gli studenti delle scuole superiori, In Prima Persona con Stefano, in memoria dell’architetto Stefano Tessadori membro della Associazione prematuramente scomparso, che ha prodotto una quarantina di opere, prodotte dai ragazzi, sul tema della violenza contro le donne, tra le quali sono state premiate le migliori.
L’associazione è stata inserita, con un suo rappresentante, nella Commissione comunale e Regionale delle Pari Opportunità.
Oltre alle iniziative di promozione culturale, da circa un anno i Soci hanno voluto provare a meglio interrogarsi su un fenomeno gravissimo e dilagante, direttamente dando ascolto alle parole degli uomini violenti coinvolti, in un tentativo di rilettura di sensi e significati che vada oltre a un giusto atteggiamento di condanna delle azioni. I Soci della Associazione, provenienti in gran parte da ambiti professionali diversi, hanno compiuto un lavoro di formazione e studio, che prosegue costantemente, e che ha permesso loro di arrivare alla inaugurazione ad aprile del 2019 di uno Sportello di Ascolto nella sede della Casa del Volontariato tuttavia, oggi chiuso per ragioni di sicurezza sanitaria.