FVG – Potrebbero arrivare le zone rosse comunali in Friuli Venezia Giulia. Lo ha annunciato il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, illustrando la situazione sanitaria in riferimento alla seconda ondata di Covid.
Il quadro della pandemia è in peggioramento sul territorio e, secondo il presidente, non è più possibile attendere per trovare le contromisure. “Ci sono stati di recente un’impennata contagi e un aumento importante di richieste in aree mediche e terapie intensive – ha sottolineato Fedriga -. Si è registrato un forte incremento rispetto a qualche giorno fa e la situazione diventa sempre più difficile. Serve impegno da parte di tutti”.
E così, ecco che in alcune aree ci potrebbe essere un giro di vite per evitare il propagarsi di contagi. Il verdetto arriverà nel pomeriggio dopo una riunione tra lo stesso governatore, il suo vice Riccardo Riccardi e tutta la task force sanitaria che segue l’andamento della pandemia.
Le “indiziate” a subire maggiori restrizioni le ha anticipate Fabio Barbone, capo della task-force scientifica regionale: “Nelle periferie l’incidenza del virus è molto elevata. Mi riferisco a zone come la montagna del Friuli, la Bassa friulana, aree periferiche delle altre province”. Proprio qui, dunque, potrebbero arrivare interventi specifici.
Dal governatore è arrivato un duro monito alla popolazione. “Vedo troppa gente che crede che le regole non esistano. Bisogna evitare i contatti sociali con altre persone fuori dal contesto familiare, altrimenti perdiamo la battaglia. È responsabilità di ciascuno, non dei dpcm o di un’ordinanza. È anche il buon senso che tutti dobbiamo avere. Poi nessuno si lamenti se Natale non si potrà uscire”.
Sul banco degli imputati anche alcuni comportamenti: “Non è possibile – ha concluso Fedriga – che visto che il bar è chiuso, allora vado a bere qualcosa da un amico. E similmente, vale anche per una cena da un conoscente dato che l’attività dei ristoranti è sospesa, se non per asporto. Questo menefreghismo rischia di mandare tutto a rotoli”.