Tv a pagamento: la grande fuga dei consumatori

Nel corso dell’ultimo biennio, secondo le stime, un gran numero di utenti ha deciso di disdire l’abbonamento contratto in precedenza con televisioni a pagamento; decisione sulla quale ha pesato notevolmente la gestione dei match calcistici, primo amore degli italiani, dato che una parte delle gare della Serie A è passata ad altri player del mercato.

Un discorso che ha trovato malcontento tra chi, e non sono certo pochi, aveva deciso di affidarsi ad una televisione a pagamento proprio con la finalità di godersi le partite del massimo torneo calcistico tricolore.

Elemento che è stato amplificato poi dal Covid, con il blocco dei massimi campionati di calcio e con la crisi economica di livello mondiale.

Le tv a pagamento sono diventati per molti un bene superfluo ed ecco che si è assistito ad una corsa a disdire. In alcuni casi il consumatore si è trovato di fronte a difficoltà evidenti nate dal fatto che la disdetta di un abbonamento è un qualcosa di molto complesso. Difficoltà denunciate anche dalle associazioni dei consumatori.

La legge Bersani

La disdetta dell’abbonamento a tv a pagamento, come ad esempio Sky, è una delle ipotesi contemplate nell’ormai famosa Legge Bersani, il decreto emesso nel 2007 dall’allora Ministro per lo Sviluppo Economico nell’ambito di quella che venne indicata come lenzuolata di liberalizzazioni. Decreto che prevedeva proprio la fuoriuscita dal rapporto con l’emittente satellitare previo pagamento di una penale, la cui entità va a dipendere dalla durata del contratto stipulato.

Come disdire il contratto con Sky?

Per disdire l’abbonamento con Sky, occorre inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno, non meno di 30 giorni prima della scadenza naturale del contratto o, comunque, del mese in cui si intende sospendere il rapporto con l’emittente satellitare. Il modulo disdetta Sky da compilare può essere scaricato dal sito dell’emittente e deve essere accompagnato dalla fotocopia di un documento d’identità dell’intestatario.

In alternativa si può fare ricorso alla posta elettronica certificata (PEC) allegando i documenti necessari. Si dovrà poi restituire il decoder, il telecomando e la Smart Card. Per farlo ci si può recare, entro 30 giorni dalla disdetta, presso uno dei centri servizi di Sky di Italia.

Quali sono i costi per la disdetta?

Se non si vuole attendere la scadenza naturale del contratto si può recedere in anticipo, a patto di versare una penale: il costo ammonta a 11,53 euro fissi, più una parte variabile, la cui entità va a dipendere dal fatto che il cliente abbia aderito nel corso dell’abbonamento a promozioni o abbia usufruito di sconti particolari. Non potendo comunque andare ad oltrepassare il costo del canone mensile indicato sul contratto.

Il dovuto può anche essere pagato a rate. Il costo, però non sussiste nel caso in cui il cliente decida di uscire dall’accordo prima dei due anni di contratto o dopo la scadenza naturale dello stesso. La decisione in tal senso è stata presa di recente dall’Agcom.




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