Crisi energia, Confindustria AA chiede un fondo ad hoc

PORDENONE – Secondo Pierluigi Zamò, Vicepresidente di Confindustria Alto Adriatico, che in mattinata ha preso parte – in vece del Presidente, Michelangelo Agrusti, impegnato a Praga – all’incontro con il Presidente, Massimiliano Fedriga, agli assessori alle Attività Produttive, Sergio Emidio Bini e all’Ambiente, Fabio Scoccimarro e alle altre categorie economiche in materia di caro energia, l’idea di fare sistema è senz’altro vincente, «dall’incontro di oggi, che reputo positivo – ha spiegato – sono emerse idee interessanti. Abbiamo rilanciato proponendo l’istituzione di un tavolo permanente in analogia con quanto avvenuto per il Covid19 e a quanto già posto in essere da Confindustria Alto Adriatico che ha attivato una task-force per supportare le imprese».

Gli industriali hanno avanzato delle proposte che saranno presto formalizzate alla Regione, parte delle quali contenute nel piano di emergenza realizzato per far fronte alla drammatica contingenza. «Occorre impegnare tutte le risorse disponibili – ha aggiunto Zamò – inventando, se necessario, strumenti inediti per dilazionare i costi dell’energia in questo frangente terrificante: penso a un fondo ad hoc col coinvolgimento di Friulia; in tempi come questi le regole possono anche essere cambiate».

Quanto alla strategia sul medio e lungo termine, invece, Zamò ha ribadito i contenuti dell’incontro di alcuni giorni fa con gli associati, ossia che la strada da percorrere per le imprese è quella dell’autonomia energetica ottenibile ricorrendo a fotovoltaico, cogenerazione, biomasse e impianti di termovalorizzazione, «una serie di pratiche efficienti, veloci e strategiche – ha concluso il vicepresidente di Confindustria Alto Adriatico – che potranno portarci fuori da questa tempesta».




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