PORDENONE – Laddove c’è un cantiere il rischio di infortuni o morti sul lavoro è altissimo. Accade in una delle più importanti opere pubbliche di Pordenone, il Polo Young, oggetto in passato di accese dispute sul taglio dei tigli per fare spazio ad un’opera pensata per i giovani in particolare e tutti gli sportivi, immersa in ogni modo nel verde. Un’opera di generose dimensioni frutto delle capacità amministrative che sanno convogliare nella giusta direzione i finanziamenti pubblici a più livelli.
Nonostante le precauzioni dovute ad un’opera sotto i riflettori, un operaio di 45 anni è precipitato da un’altezza di circa quattro metri mentre stava lavorando nel cantiere dell’ex Fiera di Pordenone.
Davanti all’ennesimo incidente sul lavoro, l’Anmil di Pordenone ha voluto intervenire, per dire “basta”. “Non vorremmo – dichiara Claudio Fornasieri, presidente di Anmil Pordenone – che se ne parlasse in occasione dell’incidente, quando si accendono i riflettori, ma che si faccia una programmazione sulla prevenzione, vorremmo un maggior sostegno da parte delle istituzioni e in particolare da parte delle associazioni di categoria con cui stiamo lavorando da tempo.
E ora ci si accerti di quanto accaduto, s’individuino i responsabili del caso se ci sono, ma soprattutto, ricordiamoci che la prevenzione inizia dalle scuole. Non volevo essere qui a commentare un altro incidente sul lavoro – prosegue il presidente di Anmil Pordenone – ma purtroppo ci risiamo. E ci risiamo perché non cambia la modalità della formazione, ancora oggi nelle scuole si utilizzano per trasmettere i concetti legati alla sicurezza in prevalenza corsi online che i ragazzi guardano in solitaria.
Se guardano, perché il più delle volte lasciano scorrere i video e tra di loro si passano le risposte ai test o le cercano in rete, oppure chiedono direttamente le risposte all’intelligenza artificiale. Ritengo che ci debba essere una vera e propria cultura della sicurezza, una materia con la sua autonomia in tutte le scuole con ore dedicate e con i nostri testimonial che entrano in modo sistematico, non una tantum e solo in alcune realtà.
Se a parlare nelle classi è l’operaio che è rimasto ferito gravemente in un incidente sul lavoro, porterà l’esperienza diretta, accanto ai responsabili della sicurezza, parlerà ai cuori degli studenti e quando i ragazzi affronteranno il Pcto o quando entreranno nel mondo del lavoro e si troveranno in una situazione analoga sapranno adottare le misure di sicurezza, sapranno anche incentivarle in un’azienda magari ancorata al passato e all’idea che “tanto non capita”. Ricordiamo che non servono due volte per determinare un incidente sul lavoro, ne basta una sola. Eccome se noi dell’Anmil lo sappiamo, quanti ne abbiamo viste vittime, quante amputazioni, quante invalidità permanenti, quante cicatrici che il tempo fatica a rimarginare».
Le norme ci sono, secondo Fornasieri, ma sui cantieri ci devono essere maggiori controlli da parte degli ispettorati del lavoro, allora maggiori assunzioni in tal senso. «Una cosa voglio poi dire – riferisce il presidente dell’Anmil – i soccorsi a Pordenone funzionano, come la macchina della solidarietà e della vicinanza a partire dal sindaco Alessandro Basso, dall’assessore Diomede e così anche di chi si trova all’opposizione, perché quello della sicurezza è un tema da affrontare insieme. L’Anmil è vicino all’operaio e alla famiglia, si mette fin d’ora a disposizione per l’espletamento di tutte le pratiche del caso necessario e per il supporto di chi ha già passato una simile tragedia sul lavoro. Dobbiamo tutti lavorare di più verso il traguarda purtroppo molto lontano di “incidenti zero”».
È possibile contattare l’Anmil di Pordenone allo 0434 360878 oppure scrivere a [email protected]
