PORDENONE – Per la festa dell’Epifania si riparte dal 4 gennaio con il sistema dei saldi invernali in Fvg, dopo uno shopping di Natale un po’ al di sotto delle aspettative. Saranno 16 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 138 euro, per un giro di affari di 4,9 miliardi di euro: sono questi, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, i numeri dei saldi invernali 2025.
Per la responsabile provinciale di Ascom-Federmoda, Vera Innocente (nella foto), le previsioni per le vendite di fine stagione fanno ben sperare. Per questo – spiega la presidente Innocente – i saldi sono «un’eccezionale occasione anche per consolidare lo shopping sotto casa nei negozi di prossimità dove professionalità, fiducia, relazione, servizio, prova e consegna istantanea, unitamente al prezzo di saldo, favoriscono i consumatori per un acquisto nei punti vendita dei nostri centri storici.
Non dimentichiamo che le vendite di fine stagione sono sempre una straordinaria opportunità per i clienti ma anche per noi commercianti in quando servono per avere liquidità, per pagare tasse, dipendenti, fornitori, affitti, costi fissi e utenze e sono in grado di far fronte agli investimenti necessari agli ordinativi delle nuove collezioni. Non dimentichiamo, poi, che la pandemia ha messo in ginocchio in questi anni attività di impresa che non hanno riaperto, mentre le altre devono far fronte a debiti e sostenere costi fissi in continuo aumento».
L’auspicio della categoria è nel far trovare “una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno”. E conclude la Innocente: «Dobbiamo favorire in tutti i modi la ripartenza portando la gente a spendere a livello locale, anziché sulle piattaforme internazionali. Dobbiamo far rivivere le città, i paesi e i borghi anche a livello turistico».
Gli fa eco il presidente Confcommercio del Friuli Occidentale, Fabio Pillon, che sottolinea come i saldi rappresentino «un volano per l’economia e un’opportunità per i clienti. C’è poi la qualità della merce in vetrina a prezzi molto convenienti, ma anche l’Ecologia per la scelta auspicata dei negozi di prossimità che riducono la circolazione dei prodotti».