Cinema e gioco: i film da rivedere su Netflix, Prime Video e Disney Plus

Nel corso degli ultimi anni si è decisamente intensificato l’utilizzo di internet sia per lavoro che per trascorrere il proprio tempo libero. Tempo libero che per le nuove generazioni si traduce in tre passatempi ideali: guardare film e serie tv sui servizi di streaming, giocare ai videogames preferiti su console o altre piattaforme di gioco, utilizzare social network come Instagram e simili.

Per le aziende come Infinity, Prime Video e Netflix, il 2022 ha rappresentato un momento delicato, che si è tradotta con una lotta per determinare chi tra queste realtà può contare sul numero più elevato di utenti. A questo bisogna aggiungere il lancio nel 2019 di Disney Plus. Disney ha sicuramente contribuito ad alzare l’asticella per garantirsi nuovi clienti o mantenere la massa critica degli stessi, sulla propria piattaforma. Una battaglia che Netflix ha saputo condurre con autorevolezza, forte ormai di anni di esperienza e un certo numero di film e serie in esclusiva, molto seguite e apprezzate dal pubblico mainstream. Tra le categorie e i generi di film e serie tv maggiormente in voga, abbiamo deciso di analizzare un argomento specifico: quello dei film dedicati al gioco d’azzardo.

Film sul gioco presenti sul catalogo di Netflix
Su Netflix sono presenti ormai da molto tempo diversi film dedicati al gioco, allo sport e alle scommesse sportive. Di recente però abbiamo visto come questa categoria di film sia diventata sempre più consistente, dopo che pellicole di culto come Diamanti grezzi, Casa Casinò che pone l’attenzione sul gioco della roulette e poi ancora un titolo come Molly’s Game, esordio alla regia di uno degli sceneggiatori più osannati della New Hollywood anni Novanta e Duemila: Aaron Sorkin.

Molly’s Game: le vicende dell’ex sportiva Molly Bloom coinvolta nel circuito del poker
Partiamo proprio dall’esordio alla regia di Aaron Sorkin, sceneggiatore molto apprezzato a Hollywood e specializzato nella scrittura di film biografici come Steve Jobs di Danny Boyle, The Social Network di David Fincher, Moneyball e La guerra di Charlie Wilson. Sorkin questa volta ha scelto di raccontare per il grande schermo le vicende di Molly Bloom, basandosi sul libro di memorie Molly’s Game: From Hollywood’s Elite to Wall Street’s Billionaire Boys Club, My High-Stakes Adventure in the World of Underground Poker. Ex campionessa di sci, la Bloom entra in modo fortuito in un giro di poker di Los Angeles, a cui prendono parte produttori cinematografici, attori, registi e altri personaggi dello showbusiness.

La pellicola come sempre accade con gli script di Sorkin ha un ritmo e un accumulo di situazioni, dialoghi e personaggi molto serrato. Un film sicuramente da rivedere in compagnia o da soli, non necessariamente per appassionati di poker e di gioco d’azzardo, visto che si concentra maggiormente su una visione antropologica e fenomenologica del gioco, attraverso simboli di potere, metafore, violenza e la ricerca di redenzione.

Vi proponiamo ora tre film di tipo diverso, ma con un tratto comune: il gioco.

Lock & Stock: questi scatenati londinesi durante i ruggenti anni novanta
Lock & Stock è una delle più scatenate commedie del brillante e talentuoso regista inglese Guy Ritchie, il quale esordisce proprio con questa pellicola nel 1998. Tra situazioni paradossali e strizzatine d’occhio oltreoceano a Quentin Tarantino, questo film è incentrato su una partita di poker che rappresenta per quattro amici di East End London, un tentativo maldestro di realizzare il colpo grosso della loro vita. La partita di poker è causa scatenante di una sequenza di situazioni grottesche e ai confini della legalità. Un classico anni novanta assolutamente da non perdere.

Diamanti grezzi: una calata agli inferi per un bravissimo Adam Sandler

Da Lock & Stock passiamo quindi a Diamanti grezzi del 2019, diretto da Josh e Benny Safdie e prodotto da Martin Scorsese. Il film grazie anche a una strepitosa performance di Adam Sandler è una vorticosa calata agli inferi nella vita di un gioielliere ebreo newyorkese, il quale è afflitto da debiti di gioco, visto che è anche uno scommettitore incallito. Divorziato, stressato e nevrotico, il personaggio principale di questo film apre sul mondo delle scommesse sportive e in particolare del circuito dell’NBA americano, mostrando scene inedite su tutto ciò che ruota attorno all’ambiente del basket negli Stati Uniti. Un film da vedere per chi ama emozioni forti, adrenalina e colpi di scena. Un cast in stato di grazia guidato da un insolito e drammatico Adam Sandler.
Il lato positivo – Silver Linings Playbook: David O. Russell dirige un cast all-stars

Dai diamanti grezzi di New York passiamo a Il lato positivo – Silver Linings Playbook, film del 2012 scritto e diretto da David O. Russell. In questa pellicola le qualità registiche di Russell sono tutte a servizio di uno script esemplare, dove spiccano tre grandi prove attoriali realizzate da divi del calibro di Bradley Cooper, Jennifer Lawrance e Robert De Niro. Cooper e De Niro avevamo in precedenza già collaborato nella pellicola cult Limitless, che a sua volta ha ispirato un’omonima serie televisiva, presente su Netflix. La storia raccontata da Il lato positivo, narra le vicende di Pat Solitano, che sembra quasi un antieroe springsteeniano. Uno che ha perso tutto: moglie, casa e lavoro, per via di un disturbo bipolare.

Tuttavia nonostante queste evidenti difficoltà è un convinto sostenitore del lato positivo, per riprendere in mano la propria vita. Il padre, interpretato da un iracondo De Niro, è un accanito fan dei Philadelphia Eagles che lo coinvolgerà in una scommessa di tipo martingala. La martingala è un particolare tipo di scommessa che prevede due o più combinazioni che devono risultare indovinate per poter vincere.

In questo caso una delle due scommesse riguarda la vittoria degli Eagles, mentre la seconda sarà incentrata su una gara di ballo a cui partecipano Cooper e la Lawrance. Lo stile di David O. Russell ci fa pensare a un altro talentuoso cineasta come Paul Thomas Anderson, anch’egli appassionati al cinema della New Hollywood, dei vari Scorsese, De Palma e Coppola, senza dimenticare un cineasta come Robert Altman, probabilmente il regista più importante degli ultimi 50 anni, il quale ha saputo raccontare l’America oggi, meglio di chiunque altro.




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