Emergenza Covid in Germania: nuove misure per combattere l’aumento di contagi

Le parole del direttore per l’Europa dell’Oms Hans Kluge sono state molto chiare: l’Europa è ancora lontana dal superare l’emergenza sanitaria a causa di tre fattori principali, che stanno causando l’aumento di ricoveri e decessi in molti Stati. Durante l’intervista, recuperabile interamente su dispositivi mobili, notebook e pc desktop, Hans Kluge ha rimarcato la scarsa copertura vaccinale, l’abbandono delle misure di distanziamento e il potere di contagio della variante Delta, che ha un indice di riproduzione di base di 7-8 a fronte del 2-3 del ceppo originario.

Secondo il direttore per l’Europa dell’Oms, l’inverno sarà un periodo molto duro e complicato per l’Europa: è ormai risaputo infatti che le basse temperature tendono a favorire la diffusione di tutti i virus a trasmissione aerea, Covid incluso.

L’allarme tedesco

Una delle situazioni più allarmanti è sicuramente quella della Germania. A confermarlo è il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, che in un intervento in videoconferenza il 18 novembre ha affermato: “Non siamo mai stati così preoccupati come adesso”.

Dopo il picco di contagi registrati il 18 novembre c’è stato un nuovo picco il giorno successivo, con 65.371 nuovi casi positivi da Covid, il dato più alto dall’inizio della pandemia, e 264 decessi; preoccupante anche l’indice settimanale, che registra 336,9 positivi su 100 mila abitanti.

Per frenare i contagi, Wieler ha sottolineato la necessità di aumentare i tassi di vaccinazione, con l’obiettivo di superare il 75% di popolazione vaccinata, a partire dal 67,7% attuale, tenendo presente che alcune regioni hanno un tasso di vaccinazione pari al 57,6%.

Il nuovo approccio

La nuova strategia adottata dalla Germania si basa sulla cosiddetta regola 2G, che consiste in restrizioni riservate ai non vaccinati nel momento in cui viene superata una prima soglia di ospedalizzazioni e 2G+ (tampone anche per immunizzati e guariti) quando si oltrepassa un successivo livello di ricoveri.

Anche in Austria la situazione è grave: il 19 novembre è stato annunciato che l’intero Paese sarà in lockdown a partire da lunedì 22 per un periodo di 10 giorni. Inoltre dal 1 febbraio 2022 scatterà l’obbligo vaccinale; si tratta di misure necessarie, volte a fermare l’avanzata di una pandemia che sembra non fermarsi mai.




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