UDINE – “Ridare valore alle comunità e ai territori, combattendo il male più grande del nostro tempo, la solitudine”. Con queste premesse, Giuseppe Morandini, presidente di Fondazione Friuli, ha presentato il bando welfare 2020, giunto alla terza edizione e finalizzato a combattere i problemi di socialità nelle province di Udine e Pordenone.
“Quello che presentiamo non è un bando – ha aggiunto il presidente – ma un nuovo approccio culturale. Il budget a disposizione è di seicentomila euro, che verranno utilizzati per sostenere progetti di cura delle persone anziane non autosufficienti, interventi educativi rivolti a minori in condizioni di disagio, interventi di inclusione a favore di persone con disabilità psico-fisica e progetti di autonomia abitativa tramite il telemonitoraggio”.
E’ prevista la partnership tra soggetti pubblici ed enti del terzo settore, che potranno usufruire dai finanziamenti erogati anche grazie al contributo di Intesa Sanpaolo.
Ranieri Zuttion, direttore del Servizio integrazione sociosanitaria della Regione, ha sottolineato che “stiamo assistendo ad un fenomeno di “fragilizzazione” sociale al quale bisogna rispondere ripensando il welfare, che non può essere sinonimo soltanto di investimenti e competenze tecniche. E’ importante tener conto del fattore relazionale, della comunità”.
“Dobbiamo uscire da tre equivoci di fondo – ha rilevato Riccardo Riccardi, vicegovernatore Fvg – la sanità non è solo salute, la salute non si cura solo in ospedale e, infine, nel rapporto tra grandi e piccole strutture ospedaliere, le piccole si devono specializzare. Il tema centrale rimane la redistribuzione e il coinvolgimento del tessuto sociale”.
Negli ultimi due anni il bando welfare ha permesso di realizzare sessantaquattro progetti, per un costo totale di quasi quattro milioni di euro. La sfida per il futuro sarà quella di allargarlo anche al mondo dell’agricoltura.