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martedì , 3 Dicembre 2024

Gioco, quando l’innovazione e il marketing possono salvare le imprese

Resilienza, innovazione e creatività, sempre nel massimo rispetto della regolamentazione. Sono queste le parole chiave che Ray Bates, presidente onorario di EL, la European Lotteries, ha rilasciato durante l’evento di marketing annuale che riunisce quasi 400 partecipanti da ogni angolo del mondo. Un discorso carico di significato, intriso di osservazioni che vanno dal gusto storico alla prospettiva futura. A partire da una citazione niente di meno di Leonardo da Vinci: “Nelle sue parole, la lotteria è come l’Arte. L’arte vive di costrizioni e muore di libertà”.

E la libertà del settore, negli ultimi anni, è quella che si sta esercitando in particolar modo nel mondo del marketing. Un vero e proprio universo, all’interno del quale oggi è fondamentale essere se si è un’azienda, un brand, un’impresa. Lo ha capito bene il mondo del gambling, che grazie proprio al marketing responsabile e digitale è riuscita ad arginare la crisi economica derivata dalla pandemia da Covid 19.

Durante gli ultimi due anni, infatti, il gioco legale ha visto crescere un suo segmento interno, inizialmente minoritario: il gioco online, a distanza, quello che avveniva da remoto. Con la chiusura dei centri di scommesse e i casinò terrestri, milioni di giocatori si sono spostati sulla rete. Una migrazione che è stata possibile grazie anche all’utilizzo di alcuni strumenti di marketing come i bonus alla registrazione casino. Con questa tecnica, si legge nella guida dei bonus senza deposito di GamingInsider, le piattaforme di gioco riescono ad attirare nuovi clienti e nuovi giocatori, senza obbligarli in fase di iscrizione a depositare denaro o a procedere con altre operazioni onerose, convincendoli poi con i propri prodotti.

Il marketing, dunque, ha salvato la vita al gambling, permettendo di arginare le perdite del settore tradizionale. Lo ha confermato anche l’esperta in gaming Laura D’Angeli, docente del gruppo DSG dell’Università di Roma Tor Vergata: “Il marketing socialmente responsabile – ha spiegato – si pone tra i vari obiettivi quello di fornire una prospettiva di studio al processo di cambiamento in atto, basata sull’analisi delle esigenze del consumatore e sull’applicazione di nuove tecniche per condizionare il comportamento dei giocatori come, ad esempio, il nudging (spintarella gentile)”.

Resilienza, innovazione e creatività, insomma, che si giocano soprattutto a colpi di marketing. Tra i social, tra la rete, tra i nuovi media, si giocano infatti i nuovi clienti, nuovi target di pubblico. Proprio quelli che hanno salvato il gioco legale e pubblico in Italia nei mesi della pandemia. E, insieme ad esso, anche l’erario dello Stato.

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