I giochi di carte funzionano anche per le elezioni

Lotito è un volpone, tutti lo sanno, ma se fare il furbo nel calcio potrebbe essere una qualità un po’ contestata riguardo i calciatori che marcano visita, non lo è per un Presidente di quella statura che ha saputo restare sulla cresta dell’onda per tanti anni e sempre ai livelli migliori. Sarà per questo che, sovente, si crea una tensione tra i calciatori professionisti prestati a ruoli dirigenziali da allenatori e commissari tecnici ed i veri dirigenti che sono i Presidenti delle Società Calcistiche.

Cambiano i ruoli, cambiano le esperienze e cambiano i tipi umani perché un Presidente è un manovratore di consensi, di sostanze economiche e di influenze politiche nei palazzi che contano, specialmente se parliamo di squadre come la Lazio di cui Lotito è stato il Patron indiscusso per tanto tempo e con una capacità indubbia di mantenere salda la barra al centro della nave bianco-celeste.

Al di là dei risultati calcistici proviamo a capire come se la sia cavata il nostro: Nel 2004 la situazione patrimoniale degli Aquilotti viaggiava sul buco nero di circa 140 milioni di debiti verso l’Erario; era lo scandalo per i contributi detratti dagli stipendi dei calciatori non pagati.

Lotito dimostrava subito un fiuto per la politica aderendo alla mossa ideata da colui il quale sarebbe stato, adesso, il suo chiavistello per entrare in politica con la recentissima elezione al seggio di Senatore di Forza Italia in Molise.

E già: Silvio Berlusconi con la sua idea del decreto Salva Calcio avrebbe portato alla salvezza delle società in piena tempesta finanziaria e fiscale, Lotito non fu da meno in quanto sostenitore entusiasta di questo decreto per spalmare i debiti, polemiche a parte che non mancarono.

Lotito aderì ad una specie di concordato con un anticipo cash di 8 milioni di euri, per poi godere, diciamo così, di una rateazione di 5,65 milioni all’anno, a sua volta spezzettati in dodici rate, una al mese per ogni anno fino al 2028 incluso.

Sarà per questo che Lotito ha preso al volo l’idea di candidarsi per Forza Italia in Molise per le elezioni politiche di Settembre del 2022 per il rinnovo del Parlamento Nazionale?

Chi lo sa? Ma quel che sappiamo è che il verace e terragno Presidente ha saputo farsi amare in terra molisana, dimostrando di saper scendere in campo nel vero senso del termine, andando a chiacchierare e passare il tempo con il popolo della provincia profonda italiana, parlando il linguaggio dei bar e dei più folkloristici avventori degli stessi.

Si, i bar come quello dove Lotito si è soffermato a Tufara (CVB), sfidando dei clienti a scopone, creando una scenetta da film di Vanzina con questi cittadini veraci che sorridono alla fortuna del loro opponente famoso, vincente con Primiera e Settebello nella mano giocata su un tavolino con le birre di rito.

Atmosfere immortali che i giochi di carte online non hanno mai obliato perché giocare sul computer o con i cellulari non vuol dire dimenticarsi dei rapporti umani ed il sorriso di un gruppo di amici che giocano a carte per stare in compagnia per passare il tempo.

Questi valori non finiranno mai anche se la modernità viaggia sui computer ed il web ed il rapporto umano rischia di diluirsi.

Che dire quindi a sigillo di questa scenetta? Che Lotito ha lanciato un messaggio ben più “sociale” che non lo scontato ed evidente adagio: “Con Lotito il risultato è garantito”.




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