Il colpo – Analisi di una rapina: recensione del film “Croupier”

Un Insuperabile Clive Owen (Sin City 1&2, Inside Man, King Arthur) nel film diretto da Mike Hodges (Get Carter), ci racconta in terza persona l’avventura di Jack Manfred, un aspirante scrittore con un passato un po’ burrascoso che si ritrova a fare il croupier in un casinò di Londra.

“O fai il croupier o fai il giocatore”, ci ripete sempre il protagonista insoddisfatto dell’andamento della sua vita, mentre si ritrova a dover gestire intrecci amorosi con tre donne diverse tra loro in tutto e per tutto.

La sua compagna fissa, che lo assilla con la storia di voler sposare uno scrittore e non un croupier, la sua collega, con cui condivide gli orari assurdi della vita notturna dei croupier londinesi, e una giocatrice assidua piena di debiti, che cerca di convincerlo a mettere in atto un piano per rapinare il casinò.

Sconsiglierei a tutti quadrati amorosi e rapine, ma posso suggerire piuttosto, per gli appassionati, di farsi un bel viaggio a Las Vegas o di provare a gioca alle slot online nel casinò Betfair. Non si sa mai dove colpirà la fortuna!

Un personaggio introspettivo
Jack Manfred ha un passato da giocatore ma, come ripete più volte nel corso del film, lui non gioca: è un freddo calcolatore di probabilità che cerca di controllare la sua vita senza riuscirci. I suoi capelli neri tirati in dietro con il gel, il portamento atletico e l’atteggiamento distaccato, ricordano molto Alain Delon nel film “Le Samourai”: un uomo che cerca di evitare attenzioni ma finisce sempre in un mare di guai.

Curiosità

A mio parere questo è uno dei più grandi film neo-noir inglesi del secolo scorso ma, nonostante la grandissima interpretazione e la riuscita dell’atmosfera, si sono lasciati sfuggire qualche dettaglio:

  • durante il colloquio il signor Reynolds chiede a Jack di passargli 1.800 sterline in fiches da 25. Jack procede al conteggio e ne passa, invece di 72 fiches, solo 68 per un totale di 1700 sterline;
  • quando Jack fa da croupier per una partita di poker, dopo aver mischiato le carte chiede al giocatore alla sua sinistra di tagliare il mazzo, ma un croupier professionista sa bene che a tagliare è il giocatore a destra, perché le carte si distribuiscono a sinistra;
  • quando Jack viene sostituito al tavolo della roulette, la ruota è ferma, ma le ruote della roulette devono essere fermate in una sola condizione, cioè quando il tavolo è chiuso. Anche in assenza di giocatori la ruota deve continuare a girare ininterrottamente;
  • sempre durante il colloquio di lavoro con il signor Reynolds, a Jack viene chiesto il conteggio delle carte al blackjack e lui risponde -9, trovandosi in contraddizione con il -8 asserito dal manager. In realtà entrambi si sbagliavano e anche di tanto, il conteggio effettivo è +2.

Conclusione

Al di là di queste sottigliezze sopra elencate, è decisamente un film che merita di essere visto. Mi ha colpito particolarmente la realtà della rappresentazione della vita da croupier perché, avendola vissuta per 5 anni, posso dire di conoscerla molto bene.




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