GORIZIA – Il ruolo delle donne nella cultura transfrontaliera è stato al centro del dibattito che si è svolto questo pomeriggio a Palazzo de Bassa, a Gorizia. L’incontro si è svolto nel quadro dell’anno che vede protagoniste le città di Gorizia e Nova Gorica insieme, con il riconoscimento di Capitale Europea della Cultura, ed è stato organizzato dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di commercio Venezia Giulia.
L’iniziativa ha inteso valorizzare la centralità della donna nella trasmissione della memoria, nella costruzione dell’identità culturale comune e nello sviluppo delle relazioni sociali e imprenditoriali in un territorio di confine segnato da profonde fratture storiche, ma anche da forti legami condivisi.
Dall’ incontro è emerso quanto le donne siano protagoniste di azioni di aiuto reciproco, di una cultura della pace, del dialogo, della collaborazione. E sono state custodi di tradizioni, di lingua, di cucina, di canti, in una parola custodi di identità. Hanno custodito, ma anche tramandato un patrimonio, e hanno cucito – come si è visto a conclusione del convegno in un intervento teatrale con la performance artistica dell’attrice Nikla Panizon con la regia di Gioia Battista – quello che la storia ha diviso con la violenza.
Sull’importanza della cultura e sul ruolo che può avere anche attraverso le Imprese culturali e creative si è soffermato il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti.
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Sulla stessa linea la capo di Gabinetto del Comune di Nova Gorica, Urška Merljak, che ha ringraziato gli organizzatori dell’appuntamento sottolineando la necessità di .
Per l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, questo è .
L’incontro è stato organizzato dal Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio Venezia Giulia che ha come missione .
Nell’incontro moderato dalla giornalista Arianna Boria, con le divertenti “incursioni” di Andro Merkù, di grande spessore i contributi nel campo della scrittura, della regia, della sociologia, ma anche del coaching, della letteratura, del giornalismo e del coaching.
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Chi i confini li ha vissuti appieno, invece, testimoniando la realtà di queste terre sono Nadja Velušček, docente di letteratura italiana e slovena e Anja Medvev, regista teatrale. “Dal 1998 realizziamo documentari che trattano di confine del goriziano, prendendo in esame il periodo delle due guerre mondiali. L’ultimo film – ha ricordato Velušček – “Non ti scordar di me” tratta del periodo delle guerre in Europa e nel mondo, ma parlando del passato ci rendiamo conto che il presente è sempre qui”.
