Inaugurata Fiera & Festival delle Foreste a Longarone

LONGARONE – Si è aperta ieri, 11 settembre, la seconda edizione di Fiera & Festival delle Foreste. Prima dell’inaugurazione il presidente di Longarone Fiere Dolomiti, Gian Angelo Bellati e il Presidente della Provincia di Belluno, hanno ricordato la figura di Battista Costantini, padre della selvicoltura, la parte delle scienze forestali relativa all’impianto, alla conservazione e all’utilizzazione dei boschi.

«Senza di lui – sottolinea il presidente Bellati – non ci sarebbe nemmeno stato il Festival. È merito suo se tutta la realtà boschiva della nostra regione è oggi salvaguardata». A Bellati fa eco Padrin. «Ricordiamo un uomo che ha dato tanto alla natura e ai boschi dedicando la sua vita e i suoi studi per salvare un patrimonio che è unico in Italia».

Commosso il commento di chi, come il Coordinatore del Comitato scientifico Giustino Mezzalira ha lavorato con lui. «È stato non solo un onore averlo come collega ma averlo soprattutto come amico. Se siamo qui oggi è soprattutto per merito suo. Credo che l’eredità che ci ha lasciato sia da preservare e tutelare anche per le generazioni future».

Alle 11.30 l’inaugurazione ufficiale davanti al Presidente Gian Angelo Bellati, Roberto Padrin, l’Assessore all’ambiente e alla protezione civile della Regione del Veneto, Giampaolo Bottacin, il presidente di Veneto Agricoltura Alberto Negro, il Sen. Paolo Saviane, Alberto D’Alessandro per la Rappresentanza della Commissione Europea – Ufficio di Milano che ha portato i saluti del Direttore Massimo Gaudina, l’europarlamentare Gianantonio Da Re. «La Fiera Longarone riparte a pieno regime dopo il periodo difficile per l’emergenza sanitaria che ha colpito molto il nostro settore, in tutto il mondo – ha detto il presidente di Longarone Fiere –. La Fiera e il Festival delle Foreste si propone come laboratorio di idee e strategie per il futuro. Al centro del lavoro poniamo la riflessione sul Piano di Sviluppo Rurale e, per la prima volta in maniera organica, con tutti i soggetti competenti, di cambiamenti climatici e Green Deal.

È importante che Longarone Fiere riparta anche per il valore aggiunto che produce sul territorio: è stato calcolato che a ogni euro investito c’è una ricaduta positiva di dieci per il PIL locale». Dopo Bellati ha preso la parola Padrin che ha ricordato anche la tragedia del Vajont. «Nonostante siano passati anni, la cicatrice di quel disastro c’è ancora. Ma dal Vajont abbiamo anche appreso una lezione che ci è servita per capire quanto importanti siano i nostri boschi. E questa Fiera dimostra come la provincia di Belluno sia fatta da uomini forti e che i bellunesi hanno passione e mettono l’anima per salvaguardare il proprio territorio». Saviane ha sottolineato come questa sia

«L’occasione giusta per dimostrare come da gravità eccezionali come Vaia o Covid, e dopo il lockdown, si possa ricominciare. I Veneti e Friulani, e soprattutto i Bellunesi hanno sempre dimostrato come da ogni colpo sono riusciti da soli a rialzarsi rimboccandosi le maniche. È la dimostrazione che anche se l’ambiente può cambiare, offre sempre nuove opportunità di rilancio. E questa Fiera può e deve essere la dimostrazione di questa energia».

Gli ha replicato Alberto Negro definendo questa edizione come «Un’edizione zero dopo la tragedia di Vaia e il Covid. È la dimostrazione che la natura non si ferma e che le foreste sono le nostre risorse ecologiche per il futuro e la dimostrazione della presenza della Regione Friuli Venezia Giulia è importante perché si iniziano a creare la giusta sinergia».

Per Alberto D’Alessandro «La foresta è un tema prioritario, insieme alla forestazione tanto che in Europa si stanno creando le basi di una strategia in autunno sul tema delle foreste collegata alle colture e all’ambiente e fare ricchezza senza impatto distruttivo sull’ambiente. Concludo dicendo che ci saranno risorse importanti per mettere in atto queste politiche ambientali». Poi è il turno di Gianantonio Da Re.

«Complimenti al presidente della Fiera perché questo è il primo passo per tornare alla normalità.

Anche in Europa e con la commissione europea è necessario aiutare e sostenere non solo la montagna ma anche chi ci lavora. Per questo la montagna in sé va finanziata e invito le associazioni di categorie a presentare progetti che verranno valutati per dare loro la sicurezza economica che il loro lavoro verrà svolto in sicurezza. L’unione tra Friuli e Veneto è il segnale che tutto questo patrimonio va preservato non solo in Italia ma in tutta l’Europa unita». «Le foreste sono al centro della nostra attenzione. Solo in Cansiglio gestiamo 4.500 ettari di territorio.

A Pian Rosada e Valscura offriremo la possibilità di assistere dal vivo alle esposizioni e alle lavorazioni, un’occasione particolarmente utile, da cogliere, per gli esperti del settore e per il pubblico comune – ha dichiarato il Commissario straordinario Alberto Negro – ricordando altri ambiti in cui Veneto Agricoltura è impegnata come il progetto For-Italy per la formazione dei tecnici forestali».

A chiudere l’assessore Giampaolo Bottacin. «Io ho vissuto la tragedia di Vaia fino in fondo ma deve diventare anche un’occasione di rilancio come ha sottolineato prima il Sen. Saviane perché deve insegnare non solo come preservare i centri urbani montani ma anche insegnare come anche le amministrazioni pubbliche, come dichiarato da D’Alpaos, senza gli interventi fatti finora a tutela del territorio i danni sarebbero stati anche maggiori.

Attraverso Veneto Agricoltura abbiamo e svolgiamo un lavoro fondamentale per la riduzione massima del rischio. Occasione importante da cogliere in modo che il bosco e chi lo vive possano restare nel territorio, anche attraverso i recovery fund visto che noi i progetti li abbiamo». Insomma, buon festival a tutti.




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