FVG – “Bene che la Regione, attraverso Promoturismo Fvg con il progetto che vede coinvolte anche l’ università di Udine, ipotizzi la messa in rete di itinerari storici in regione legati al periodo della cosiddetta “Guerra Fredda”, anche attraverso il potenziamento del Museo della Guerra Fredda di Chiusaforte, ma racconti anche la storia tutta friulana della nascita di Gladio, dei nasco di armi e della formazione fin dal 1946 di gruppi armati anti-Pci e episodi ancora oscuri legati al neofascismo compreso l’attentato di Peteano”.
Così Mauro Capozzella ex consigliere regionale e coordinatore provinciale del M5S in merito all’annuncio del progetto di percorsi sui luoghi storici della Guerra Fredda e del prossimo convegno su questo periodo storico a Gorizia.
“Quegli anni fino alla caduta del Muro rappresentano un periodo storico ancora poco conosciuto per i suoi risvolti di contrapposizione netta, spesso deviata e segreta, che voleva instaurare un clima di terrore e paura accusando occultamente la controparte politica. Il Friuli Venezia Giulia fu terra di una forte presenza di nasco, nascondigli segreti di armi, e uomini della Gladio, di fatto nata a Trieste nel dopoguerra, su cui ancora non tutto è chiaro”.