Riapre la Latteria di Bannia, l’ultima sfida della famiglia Del Ben

FVG – E’ l’ultimo fiore all’occhiello inanellato dalla famiglia Del Ben, storico gestore della Latteria di Aviano. A distanza di 9 anni dalla nascita dell’esercizio pedemontano, ora, per la famiglia guidata dai fratelli Gioacchino e Luciano (seguono l’azienda con i figli Luca, Alessio, Linda e Veronica) è giunto il momento di lanciarsi in un’altra, prestigiosa, sfida.

“Negli ultimi mesi – racconta Linda – stavamo decidendo quali iniziative intraprendere e ci è capitata una richiesta proveniente da Bannia. Loro erano alle prese con la necessità di trovare qualcuno che gli desse una mano e ci hanno chiesto di rilevare la gestione della struttura”.

“Non ci abbiamo pensato neanche troppo – continua Linda – perchè lo abbiamo visto come un segno del destino, dal momento che quando nel 2011 stavamo cercando di aprire una latteria (ed è arrivata quella di Aviano) la latteria di Bannia era stata il nostro primo amore, ed eravamo arrivati a un passo dall’acquisizione. Già quella volta, quindi, eravamo molto interessati alla gestione di quella struttura. Poi abbiamo preso decisioni diverse e abbiamo aperto Aviano”.

“Ora, a distanza di 9 anni, con il progetto avianese ben rodato e, avendo acquisito una certa esperienza, abbiamo deciso di intraprendere una nuova sfida e ci è piaciuto che questa si chiami latteria di Bannia, che abbiamo, appunto, visto come un segno del destino”. Il 27 maggio è stato aperto, innanzitutto, il negozio e, una volta conclusi i lavori di ristrutturazione, ripartirà anche la produzione. Qui, Linda svela un piccolo segreto.

“Abbiamo deciso di mantenere il nome Latteria di Bannia: molti si aspettavamo che portassimo il marchio Aviano anche lì, invece no. Il nostro obiettivo è quello di difendere il territorio dando una realtà di cui essere orgogliosi; per gli abitanti di Bannia e zone limitrofe è un motivo di orgoglio avere una latteria che continui a chiamarsi con quel nome. E’ un’attività che ha una storia profonda e radicata e che esiste da decine di anni; sarebbe stato un peccato perderla. Per questa ragione i produttori locali saranno il nostro primo pensiero”.




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