AIELLO DEL FRIULI (UD) – “La tenuta delle aziende in questo periodo e la crescita nel prossimo futuro dipendono dalla reazione di visione, dal cambiamento e dalle azioni che si intraprendono, inevitabilmente competitive e qualificate. In un contesto che ci sta mettendo a dura prova da un anno, e all’inizio di difficile lettura, abbiamo reagito mettendo in atto un insieme di iniziative che consideriamo importanti e impegnative, guardando sia al potenziamento delle risorse di struttura che all’organizzazione interna, al prodotto e ai mercati esteri dove ci siamo consolidati anche grazie a strumenti istituzionali e a collaborazioni come quella con Finest S.p.A.”.
Marco Simeon, presidente dell’omonimo gruppo specializzato nella costruzione di architetture integrate e sistemi complessi di pregio, sintetizza quelli che sono stati i principali interventi che hanno coinvolto la realtà con sedi in Friuli Venezia Giulia e Veneto. Un impegno operativo ed economico che ha permesso ad esempio di gestire la ripercussione pandemica con solo pochissime ore di cassa integrazione speciale, necessarie alla riorganizzazione e dovute al blocco del sistema esterno all’azienda ma specialmente di reagire immediatamente per dare prospettiva all’anno in corso e a quelli futuri.
La risposta alla situazione e alla progressiva modifica dello scenario internazionale è stata pianificata cominciando da un aggiornamento integrale del piano industriale 2020-2023, declinandosi poi su livelli diversi che hanno riguardato la conversione alla produzione di cellule per facciate in alluminio e vetro dello stabilimento di Aiello e il riposizionamento di dedicato alle strutture in acciaio operativo a Fagagna. Qui ha sede anche Effind, società in constante crescita presente all’estero con strutture per il mercato degli impianti petroliferi.
Gli interventi, nel loro complesso, hanno portato a una crescita dimensionale con nuove assunzioni nelle aree produttive ma anche l’inserimento di figure manageriali e di potenziamento in quella HR delle Risorse Umane, come parte più ampia della riorganizzazione aziendale.
“Con il 90% di mercato estero è fondamentale per noi – continua Marco Simeon – la presenza diretta in alcuni Paesi. A marzo 2020 abbiamo costituito e messo a regime Simeon France, un’operazione perfezionata con la collaborazione di Finest, società finanziaria per l’internazionalizzazione del triveneto. Uffici a Parigi e 15 risorse fisse ci hanno consentito di seguire i cantieri e di affiancare i clienti sul posto quando spostamenti dall’Italia sarebbero stati impraticabili in pieno lockdown”.
Sull’operazione francese interviene il Presidente della Società Finanziaria Alessandro Minon: “Finest ha sostenuto il Gruppo Simeon entrando con quote di minoranza nel capitale sociale di Simeon France e liberando una importante linea di finanziamento per i nuovi ordini già acquisiti nel Paese, in particolare per l’ambizioso progetto Grand Paris, la Parigi del futuro. Il progetto francese del Gruppo Simeon consente di apprezzare le ricadute positive che l’internazionalizzazione genera per il territorio d’origine dell’impresa – afferma il Presidente -; la Società francese, infatti, si occupa della ricerca di opportunità e della gestione locale delle commesse, mentre progettazione e realizzazione dei manufatti sono in capo agli stabilimenti italiani, dove ci si attende un incremento della produzione e di conseguenza dell’occupazione. Il progetto del Gruppo Simeon è quindi in linea con la missione di Finest: aiutare le imprese ad esprimere al massimo il loro potenziale in un’ottica complessiva di crescita del territorio, anche e soprattutto in questo difficile momento storico” conclude Alessandro Minon.
Contemporaneamente a Simeon France è stata costituita anche Simeon USA con uffici a New York, e già attiva in area californiana e newyorkese. La logica è la stessa che per la Francia: presenza diretta nel mercato, privilegiare relazioni dirette con clienti e studi di progettazione, possibilità di recepire più velocemente richieste, essere percepiti come interlocutori “locali” e vicini. Con obiettivi analoghi è allo studio di fattibilità la creazione di Simeon UK.
Il portfolio ordini totale del gruppo già acquisito allo stato attuale è di oltre 100 milioni di euro a cui si aggiungono 18 milioni circa per la consociata francese e 10 milioni circa per quella statunitense. Un risultato che permette a Simeon di contenere il calo delle revenue 2020 al 15 % e allo stesso tempo di prevedere il 2021 coperto al 100% per volumi a piano ante covid, un 2022 in ottimo stato di avanzamento copertura e una parte di copertura anche del 2023.
L’attività di sviluppo comprende anche altri progetti: quello già concluso di ingegnerizzazione del processo organizzativo, concretizzato con la consulenza strategica di Bain&Company e la cui digitalizzazione è stata affidata alla startup Simtech controllata dal gruppo, la realizzazione del laborotorio interno Sim.Lab per i test del prodotto la loro certificazione, la ricerca di prodotti innovativi, il lancio del Premio per l’architettura Simeon che avverrà nel 21 con una comissione di importanti architetti internazionali e la collaborazione delle Università; l’avvio di Simeon Green 4.0 e, come obiettivo, la redazione del Bilancio sociale nel 2022.
Per Marco Simeon: “Il lavoro non è da considerare completato ma all’avvio. Le aziende devono essere vocate alla costante verifica dell’andamento e alla capacità di mantenere un cambiamento continuo e costante con progetti che saranno ancora più importanti nei prossimi anni e realizzabili con le risorse del Recovery Found. Questo lungo periodo di incertezza e difficoltà dei mercati è stata anche l’occasione per pianificare investimenti mirati ormai consapevoli che l’elemento “crisi” non è più un evento raro ma una condizione costante della complessità che obbligherà ad essere sempre pronti”.
Oltre al finanziamento di Finest, Simeon ha beneficiato delle misure previste dai decreti Cura Italia, Liquidità e Rilancio per favorire la liquidità delle imprese e l’internazionalizzazione, accedendo ai finanziamenti agevolati per la patrimonializzazione delle imprese esportatrici, a valere sul Fondo rotativo 394/81 del Ministero dello Sviluppo Economico.