PORDENONE – «”Passioni e risurrezioni”: termini che, prima di essere religiosi, ci sembrano umani e quindi validi per tutti, ecumenici. Un immediato rimando alla speranza che qualcosa nel mondo possa mutare in meglio, un forte richiamo a non adagiarci nell’avvilimento e nel lamento». Parola di Luciano Padovese, presidente PEC-Presenza e Cultura, appassionato promotore di un evento musicale che si rinnova ad ogni edizione come un ‘unicum’ sulla scena di nordest per la proposta concertistica internazionale legata alle migliori produzioni di Musica Sacra, espressione delle più varie religioni del mondo, antiche e contemporanee.
Promosso da Presenza e Cultura con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, sostenuto da un ampio pool di Enti copromotori – Fondazione Friuli, BCC Pordenonese, Diocesi Concordia Pordenone, Fondazione Buon Samaritano, Comune di Pordenone – il Festival internazionale di Musica Sacra si appresta a tagliare il traguardo della sua 27^ edizione, in programma dal 29 agosto fino al 19 dicembre 2018. Nel segno di “Passioni e risurrezioni” ecco un ricchissimo cartellone con cinque concerti in Duomo a Pordenone, tre concerti fra Barcis, Cividale e all’Università della Terza Età di Pordenone, tre mostre a Cordenons, San Vito al Tagliamento e Sesto al Reghena con intro musicale, quattro spettacoli-concerto alla Madonna Pellegrina di Pordenone, cinque laboratori e sei mostre di animazione e illustrazione, più il nuovo progetto “Ninna nanna” che mette a confronto la nostra tradizione musicale e quella delle comunità straniere.
Un programma di straordinaria varietà con prestigiose eccellenze che si estende nel tempo e nel territorio, come sempre a cura dei musicologi Franco Calabretto ed Eddi De Nadai e come sempre fruibile con ingresso libero per tutti.
«La 27^ edizione del Festival rilancia un messaggio forte e chiaro, grazie al linguaggio della musica e dell’arte – spiegano i direttori artistici – A cominciare dal network di collaborazioni nazionali e internazionali con artisti, festival e istituzioni, che porta in dote al Festival ben 7 nazioni europee rappresentate in cartellone: Polonia, Ungheria, Francia, Germania, Russia, Olanda, oltre all’Italia. Il Festival 2018 propone concerti, laboratori, conferenze, mostre, nuovi progetti nel segno della interculturalità e multidisciplinarietà, spaziando ancora una volta attraverso i linguaggi musicali del sacro, dall’antico al contemporaneo, con una riflessione speciale sul tema della Passione, metafora delle tensioni e difficoltà del presente, accanto a quello della Resurrezione, quindi con un messaggio di speranza e fiducia. Ne è testimonianza, oltre alla presenza di giovani eccellenti esecutori, la valorizzazione dei giovani artisti e della loro creatività, valorizzata con ben due commissioni di nuove composizioni all’interno del concerto del Coro dell’Accademia di Budapest».
Entrando nel merito del programma musicale, il cartellone di scena nel Duomo di San Marco si apre domenica 21 ottobre (ore 20.45) con “Sacra risonanza”, l’evento che vedrà protagonista il noto trombettista e compositore Markus Stockhausen, figlio del celeberrimo Karlheinz. Affiancato dal clarinettista Tara Bouman e da una selezione di un centinaio di ottoni delle Bande dell’ANBIMA Fvg, Markus Stockhausen proporrà un allestimento speciale del suo Inno di ispirazione mariana per tromba solista e strumenti a fiato: nel Duomo di Pordenone sfrutterà le suggestive risonanze naturali, per un evento unico e imperdibile.
Si prosegue venerdì 26 ottobre con la coproduzione “Still requies” su partitura del celebrato compositore Mauro Montalbetti, per la voce recitante di Marco Baliani, solista il tenore Mirko Guadagnini: un allestimento realizzato per i 100 anni dalla fine della Grande Guerra in sinergia con il Festival Liederiadi di Milano, per la direzione del M.° Eddi de Nadai. Affidata all’interpretazione di Liederiadi Chorus e AltreVoci Ensemble, la partitura di Mauro Montalbetti, uno dei compositori italiani più in vista dell’ultimo decennio, ci guiderà a riflettere sulla “Risurrezione” di cent’anni fa, che metteva fine al conflitto probabilmente più traumatico della storia europea dell’ultimo secolo.
Venerdì 16 novembre il testimone passerà a “Illuminations”, il Trio di musicisti francesi – Samuel Cattiau controtenore, Mathieu Saglio violoncello, Quentin Dujardin chitarra – che (ri)scopre le architetture sonore della polifonia sacra antica, attraverso rivisitazioni originali proposte nelle chiese e nelle cattedrali di tutta Europa. Mercoledì 21 novembre, in coproduzione con il Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano, ecco “Miserere”, il concerto che vedrà protagonista il New Liszt Ferenc Chamber Choir diretto da Nemes Laszlo Norbert, su musiche di Palestrina, Allegri, Venier, Gamper, Kodaly.
Il coro si trova in residence all’interno della prestigiosa Accademia Liszt di Budapest ed è composto da giovani musicisti rigorosamente selezionati. In programma due prime esecuzioni assolute, espressamente commissionate ai giovani compositori Alessio Venier, in lingua friulana, e Christian Gamper in lingua tedesca. Mercoledì 28 novembre il gran finale, nel Duomo Concattedrale San Marco: alle 16.30 risuonerà il programma del Polish Cello Quartet nato da un progetto di sei Festival europei – Mittelfest per l’italia – riallestito per giovani compositori accanto a Bach e Arvo Pärt. Uno dei migliori quartetti di violoncelli in Europa eseguirà dunque un concerto caleidoscopico, rappresentativo delle varie tendenze della nuova musica prodotta nei vari Paesi europei, mantenendo ben saldo il rapporto col tema sacro che conferisce unità e riconoscibilità.
Sarà la masterclass per organo condotta da Elisabeth Zawadke ad aprire il cartellone del 27° Festival internazionale di Musica Sacra: docente alla Musikhochschule di Lucerna, l’artista terrà la masterclass da mercoledì 29 a venerdì 31 agosto in due sedi di particolare suggestione: la Chiesa del Seminario Vescovile di Pordenone e la Chiesa dei SS. Giuseppe e Pantaleone di Spilimbergo.
Obiettivo è la valorizzazione della letteratura organistica, quale scrittura musicale di riferimento per la produzione sacra, non solo liturgica, della storia della musica cristiana dal Rinascimento ai giorni nostri. A conclusione, venerdì 31 agosto alle 20.45, è previsto il concerto dei partecipanti.
Molti i concerti in cartellone sul territorio del Friuli e Veneto Orientale: si parte il 30 settembre a Barcis (Chiesa S. Giovanni Battista, ore 16) con “Il Lied sacro” e l’originale progetto nato all’interno della classe di Musica da Camera del Conservatorio Tomadini guidata da Franco Calabretto: obiettivo un’indagine sul repertorio sacro, quest’anno nell’ambito dell’immenso repertorio liederistico.
In scena Kamilla Karginova soprano, Liliia Kolosova mezzosoprano e lo stesso docente Franco Calabretto al pianoforte, musiche di Dvořák, Schubert, Cornelius, Wolf, repliche il 2 dicembre alle 11 al Museo Archeologico Nazionale di Cividale e il 19 dicembre alle 15.30 nell’Auditorium Casa Zanussi – Università della Terza Età, Pordenone.
Alla Casa Madonna Pellegrina di Pordenone risuoneranno i “Canti di pace nel mondo”: sabato 10 novembre, alle 20.30 riflettori sull’International Bridge Choir, il Coro gospel, fondato dal pastore Patrick Boakye Mumuni per coniugare creatività e integrazione nel segno della musica e della fede. Martedì 27 novembre alle 11 e mercoledì 28 dicembre, sempre alle 11, torna l’immigrant Song a cura della Scuola Sperimentale dell’attore L’Arlecchino Errante.
Anche l’arte ci parlerà di Passioni e Risurrezioni con tre grandi mostre, tutte introdotte da interventi musicali: sabato 8 settembre al Centro Culturale Aldo Moro di Cordenons aprirà l’omaggio a “Mario Albanese. Nell’angolo piu’ buio dell’orto”, con opere del ciclo Pasolini.
A 6 anni dalla sua scomparsa, Albanese torna protagonista con la sua pittura legata profondamente agli aspetti del reale, eppure segnata da trasposizione metafisica. Il suo ciclo su Pier Paolo Pasolini è certamente punta di eccellenza della sua produzione; il pittore la percorre come indagine e apertura al sacro nella rilettura del dramma esistenziale.
Sabato 22 settembre nella Chiesa San Lorenzo di San Vito al Tagliamento si inaugura il percorso espositivo dedicato ad Anzil: “Il grande viaggio. Opere degli anni ’70” omaggerà il grande artista scomparso nel Duemila. Memorabili le opere che ritraggono la vita popolare e contadina del Friuli.
Attento alle inflessioni dei linguaggi contemporanei, Anzil ha sperimentato il post-cubismo e le suggestioni dell’informale, sempre legato tuttavia ad un suo mondo intensamente terragno e gotico, ricco di inflessioni ed invenzioni fantastiche. La sua è una pittura che continuamente riflette sui destini dell’uomo. La mostra che si propone sarà incentrata in particolare sul ciclo degli “Incontri” e del “Grande viaggio”.
Infine il 27 ottobre, nell’Abbazia Santa Maria in Silvis di Sesto al Reghena ecco la mostra “Giovanni Cesca. Eterna natura”, con opere dagli anni ’90 dell’artista veneto, classe 1947, nativo di San Donà di Piave. Partito in area surreale e poi informale, Cesca si è impegnato a fondo nello studio delle possibilità espressive del colore, piegato ad esprimere un sentimento interrogante e sospeso nei confronti della realtà. La mostra verterà sui più recenti cicli del pittore.
E ancora si apre quest’anno, nell’ambito del Festival internazionale di Musica Sacra, il progetto Ninna nanna, che nasce dall’idea di instaurare un rapporto fra la tradizione musicale delle comunità straniere che vivono nel nostro territorio, con studenti e docenti di Conservatorio, nel segno di quel particolare repertorio che nasce dalla voce della mamma intenta ad addormentare o tranquillizzare il suo bambino e che presenta spesso insospettati tratti comuni tra le varie culture. In questo primo step grazie al networking interetnico si raccoglieranno i materiali di studio del progetto.
Infine tornano i laboratori a scuola di animazione e illustrazione intorno ai Dialoghi di Pace: cinque illustratrici saranno protagoniste dei corsi e guideranno i percorsi espositivi. Federica Pagnucco nell’ Istituto Comprensivo Meduna-Tagliamento dal 24 settembre al 28 ottobre, Marta Lorenzon dall’8 ottobre all’11 novembre nella Scuola dell’Infanzia Paritaria F. Favetti di Castions di Zoppola; Alessandra Cimatoribus dall’11 ottobre al 18 novembre nella Scuola Primaria Enrico Fermi dell’Istituto Comprensivo G. Cadelli di Roveredo in Piano; Glenda Sburelin dal 15 ottobre al 18 novembre nella Scuola dell’Infanzia San Giuseppe di Prata di Pordenone e Paola Franceschini dal 18 ottobre al 18 novembre nella Scuola dell’Infanzia di Palse dell’Istituto Comprensivo Jacopo di Porcia. Dal 25 novembre al 30 dicembre a Villa Frova – Caneva le cinque illustratrici, a conclusione dei progetti scolastici, esporranno le loro opere in una mostra collettiva, con alfabeti illustrati in tre lingue.