Ciriani fa il pienone, in 600 alla presentazione del programma

PORDENONE – Chi pensava che il concomitante “rogo de la vecia” avrebbe penalizzato la convention della lista Ciriani Sindaco–Pordenone cambia, si sbagliava. “Ci aspettavamo tanta gente, ma non così tanta”, ha esordito Ciriani davanti a circa 600 persone nel capannone che ha ospitato la presentazione del programma per rilanciare “una città spenta, depressa e trascurata”.

Programma concreto e condiviso con città
“Abbiamo un programma operativo (a breve sarà consultabile online, ndr), non un libro di sogni – ha detto – che a differenza di altri affronta i problemi di Pordenone e non della fame nel mondo e dei cambiamenti climatici”. Inoltre è “partecipato e condiviso perchè abbiamo incontrato e ascoltato tutta la città costruendo un programma a misura di Pordenone”.

L’impegno: “Subito in Regione per ottenere più risorse”
Tema centrale di una relazione articolata e ricca di proposte è stato l’ ‘autorevolezza’ “perchè la prima cosa che dovrà fare il futuro sindaco è un negoziato con la Regione per ottenere più risorse e porre fine al disequilibrio che ci penalizza, pari a 152 milioni in meno l’anno. Basta sudditanze nei confronti degli altri territori, non vogliamo più essere ultimi. E’ un impegno che mi assumo e, voi lo sapete, io mantengo la parola”. Più autorevolezza anche per far si che il nuovo ospedale “sia all’altezza delle aspettative e i tagli non li debba pagare sempre Pordenone”, e per chiedere alla Regione quantomeno di ristrutturare il ponte Meduna, accesso principale alla città.

Sociale e risparmi: no a dirigente Verdi a 75 mila euro
Tra i punti anche l’esigenza di “aumentare l’offerta di sociale e assistenza e fare in modo che chi ha più bisogno acceda più facilmente ai servizi”. Operazione da attuare con servizi a domicilio come gli infermieri di quartiere e altre forme di assistenza medica e sociale che i medici di base non riescono a coprire. Le risorse? Ciriani punta molto sui risparmi, dalla gestione dei rifiuti alle società pubbliche. “Tutti devono tirare la cinghia, i politici ma anche chi ha nomine pubbliche: che senso ha che al teatro Verdi – è stato il siluro – ci sia una dirigente senza laurea a 75 mila euro l’anno, moglie dell’assessore alla cultura?”

Una Pordenone “più viva e bella”
C’è anche bisogno di “dare identità e anima a piazze e quartieri, rendendo la città più attrattiva”. No al piano “Respiriamo Pordenone” che chiude il centro alle auto euro 4 e no ai parcheggi a 1,60 euro in centro (“abbiamo individuato i fondi per mitigare le tariffe”). Si a un “calendario di eventi costanti e condiviso”; si al potenziamento del trasporto pubblico tra quartieri e centro, e l’introduzione di bus spoletta per attraversare la città; si all’abbattimento dei tributi locali per chi aderisce a progetti di sviluppo. Cultura? “Ci investiremo, ma per noi non è occupazione di posti. Pnlegge va assolutamente mantenuta ma tre direttori artistici non servono, meglio sostituirne uno con un direttore commerciale che raccolga sponsor”. In programma anche la destinazione di piazza della Motta a piazza della cultura. Inoltre, “vogliamo potenziare i quartieri come centri di erogazione di servizi di comunità, dagli sportelli per l’assistenza fiscale allo sportello consumatori per essere aiutati, specie gli anziani, nella lettura di bollette e pagamenti.

Sicurezza e immigrazione
“Non mi interessa da dove vieni, ma quello che fai. Le regole che valgono per gli italiani devono valere anche per gli stranieri”. E’ stato uno dei passaggi più apprezzati dal pubblico. “Man mano che aumentano i problemi sociali si dimezza il personale di polizia – ha aggiunto – un sindaco deve occuparsene, Pordenone non può dare uomini delle forze dell’ordine ad altri territori”. Ribadita poi l’intenzione di reintrodurre il vigile di quartiere.

“Pd tenta di disconoscere l’Amministrazione uscente”
“I nostri avversari stanno tentando di disconoscere l’Amministrazione e il sindaco uscente, dicendo che loro non c’entrano nulla – ha affondato – sono vittime di amnesia, perciò va ricordato al candidato sindaco e ai suoi sostenitori che loro fanno parte della maggioranza che appoggia Pedrotti e siede assieme a lui in consiglio comunale. Devono assumersi la loro responsabilità. La città non è di una parte politica, è di tutti” ha aggiunto riferendosi sia alla candidata Pd Daniela Giust che aveva detto ‘La città rimarrà nostra’, sia al piano regolatore comunale approvato a pochi mesi dalle elezioni, sintomo, secondo Ciriani, di un uso politico dell’Amministrazione comunale. Al termine l’ex presidente della Provincia ha incassato la standing ovation. L’incontro ha mantenuto le promesse anche sotto il profilo scenico, con l’attore Carlo Pontesilli che ha letto una poesia su Pordenone di Ettore Busetto e l’intervento dei giovani Enrico Ceolin e Riccardo Lovatini accompagnati da una chitarra in sottofondo. In scaletta anche un video, che a breve verrà pubblicato online, con i punti principali del programma.




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