PORDENONE- Dall’osservatorio privilegiato di Finest S.p.A. sull’economia del Nordest e delle sue estensioni sui mercati internazionali, emerge una forte volontà delle imprese del nostro territorio di mantenere vitali le proprie reti commerciali e produttive internazionali, in un quadro economico che vede ogni singolo Paese costretto a risposte differenziate sulla base delle sua specifica situazione sanitaria.
In questo contesto critico, il ruolo di una istituzione come Finest, la finanziaria per l’internazionalizzazione del Nordest, con sede a Pordenone e uffici a Padova e Mosca, si fa ancora più cruciale: mantenere in vita le catene del valore delle nostre imprese all’interno delle reti industriali transnazionali in cui operano significa difendere non solo un interesse economico, ma anche e soprattutto sociale, sostenendo il reddito e il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie.
Per questo motivo Finest ha risposto, in questo frangente, in modo ancora più forte: la struttura tecnica della società continua a lavorare quotidianamente per assistere le imprese partecipate, condividendo con il loro management valutazioni che consentono la sostenibilità delle diverse attività e offrendo supporto operativo a tutti quegli imprenditori che non possono al momento raggiungere i propri stabilimenti esteri, che nella maggior parte dei Paesi continuano a funzionare normalmente.
Prosegue a pieno ritmo anche l’attività di investimento in equity e finanziamenti diretti esteri: nel mese di marzo il CDA ha deliberato nuove operazioni di internazionalizzazione al fianco di imprese del territorio.
Ad oggi la finanziaria ha un portafoglio di 64 partecipate estere promosse da imprese nordestine distribuite in un territorio che va dall’Europa centro-orientale e balcanica alla federazione Russa e Paesi CSI, dal Baltico fino ai Paesi Med, per una esposizione complessiva di oltre 97 milioni di euro; nell’anno solare 2019 ha erogato più di 29 milioni di euro e sta lavorando su una pipeline importante, che coinvolge PMI e aziende di valore strategico per Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige.
“Le imprese italiane con cui co-investiamo all’estero hanno un fatturato complessivo di più di 8 miliardi euro, frutto dei sacrifici e del lavoro degli imprenditori del Nordest – dichiara il Presidente di Finest Alessandro Minon -; il nostro impegno va tutto in difesa di questo patrimonio di eccellenza e competenza e lo facciamo in qualità di socio investitore con finalità di pubblica utilità. Quando l’emergenza sanitaria ed epidemiologica sarà di nuovo sotto controllo, le reti estere che abbiamo costruito assieme alle nostre imprese in oltre 25 anni di internazionalizzazione saranno determinanti per ripristinare i flussi delle esportazioni su cui si basa la nostra economia.
La presenza diretta sui mercati internazionali rappresenterà un vantaggio competitivo non trascurabile per le nostre imprese: tramite le produzioni in loco sarà possibile raggiungere i mercati interni nonostante le restrizioni attuali, sulla cui durata è difficile fare previsioni. Oggi, disporre di una finanziaria regionale per l’internazionalizzazione è un grande vantaggio per le nostre Regioni”, conclude il Presidente.