Coronavirus: Ascom, palestre luogo sicuro e controllato
PORDENONE – Confcommercio Ascom Pordenone si fa portavoce delle preoccupazioni espresse dal Gruppo provinciale Operatori del benessere a seguito dell’ultimo DPCM emanato lo scorso 18 ottobre.
Le palestre e più in generale le imprese del benessere: un grande indotto, 1 milione di addetti, 100.000 attività tra società, associazioni e imprese che si occupano di sport e salute, 20 milioni di cittadini che in tutta Italia le frequentano e che stanno vivendo questi giorni con il fiato sospeso, anche a Pordenone. Quanto dichiarato nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha messo in allarme un settore già colpito con durezza dalla pandemia.
«Già la sospensione avvenuta nei mesi scorsi è costata cara alla categoria – ha dichiarato il coordinatore del gruppo operatori del benessere aderente alla Confcommercio provinciale Reno Sellan -.
Una nuova chiusura sarebbe la fine per questo importante comparto, così come esprimere di continuo una possibile sospensione delle attività contribuisce a destabilizzare il settore, frenando le iscrizioni di chi ancora rimane indeciso se entrare o meno di nuovo in palestra, causando dei danni economici che difficilmente potranno essere sanati». Per Sellan, poi, non va sottovalutato quanto importante sia l’attività fisica dal punto del benessere psico-fisico: «quanti giovani e meno giovani messi a dura prova dalle regole imposte dall’emergenza sanitaria trovino, proprio nel tempo trascorso facendo attività sportiva, un momento importante di sfogo e relax fondamentale per il loro equilibrio».
Dal canto suo l’Ascom-Confcommercio, portavoce delle più importanti imprese del benessere operanti sul territorio della Destra Tagliamento, continua a ribadire che queste strutture aperte al pubblico sono luoghi sicuri, nel pieno rispetto delle norme vigenti; mentre gli spazi comuni sono sempre controllati e gli attrezzi sanificati. Gel e misurazione della temperatura ad ogni accesso sono garanzia di rispetto di tutte le norme e osservanza dei più severi protocolli di sicurezza.
Inoltre è stato sottolineato come l’incidenza dei casi Covid-19 nelle palestre sia irrilevante, non solo perché i controlli sono rigidi e non si deroga mai, ma perché chi vi lavora e chi vi pratica attività fisica è abituato al rispetto delle regole e del proprio corpo.