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Pordenone
mercoledì , 4 Dicembre 2024

Esondazioni fiumi in Valcellina. Scuole chiuse il 29 e 30 ottobre

PORDENONE – Disagi e situazioni difficili per il maltempo in Friuli e nel Pordenonese, soprattutto a causa delle incessanti piogge. Caduta alberi a Tramonti  per il forte vento.

Nel Pordenonese esondato il torrente Cellina a monte confluenza con il Varma. Allerta sulla Diga di Barcis.

La strada regionale 251 della Valcellina è stata interrotta a livello precauzionale poco dopo l’abitato di Barcis per l’esondazione del torrente Cellina.

“Valuteremo la situazione ora per ora – ha sottolineato il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga – ma, in sede di Unità di crisi abbiamo concordato di chiudere i plessi scolastici, lunedì 29 ottobre, nelle aree più a rischio. Inoltre, invitiamo i cittadini, soprattutto gli anziani, residenti nelle zone rosse, ovvero nell’Alto Pordenonese, in Carnia e nel Tarvisiano, a non muoversi dalle proprie abitazioni se non per assoluta necessità”.

“La situazione è sotto controllo – evidenzia il vicegovernatore con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi – e tutte le situazioni critiche sono monitorate dai tecnici della Protezione civile con il supporto dei volontari”.

Ciò che preoccupa è l’avvicinarsi di nuovi fenomeni meteorologici di intensità anche violenta che potranno concentrarsi su una zona limitata di territorio e in un periodo di tempo molto concentrato.

“Lunedì 29 – sottolinea ancora il Riccardi – la parte montuosa della nostra regione sarà colpita da nuovi fenomeni molto intensi la cui portata andrà a sommarsi a quanto già verificatisi domenica 28. Questo potrebbe provocare delle situazioni di criticità per le quali stiamo preparati ad intervenire.

Manteniamo lo stato di allerta – conclude Riccardi – con le nostre forze sul campo coordinate dalla centrale di Palmanova”.

Intanto, il Comune, sentito il prefetto, a causa delle avverse condizioni meteo ha deciso in via prudenziale di chiudere lunedì 29 e martedì 30 tutte le scuole di Pordenone di ogni ordine e grado, dagli asili nido alle superiori.

La decisione è stata assunta durante il vertice del Coc (il centro operativo comunale che si riunisce in questi casi di emergenza) a cui hanno preso parte il sindaco Alessandro Ciriani, gli assessori Emanuele Loperfido e Cristina Amirante e i referenti comunali della protezione civile.

In un primo momento sembrava che le scuole dovessero rimanere aperte, tanto che era partita sui social network una comunicazione del Comune in tal senso. Ma alla luce di un aggiornamento dell’ultimo minuto proveniente dalla sala della protezione civile sui flussi d’acqua, è stata assunta la decisione di chiusura.

“E’ un provvedimento ben ponderato di carattere preventivo – spiegano Ciriani e Loperfido – assunto sulla base di dati che indicano notevoli flussi d’aqua che giungono dal sistema delle dighe della montagna. Le notevoli pioggie cadute in questi giorni in montagna, unite al vento di scirocco, ci hanno suggerito questo provvedimento prcauzionale a tutela della comunità. Ci scusiamo per i disagi, ma il compito della protezione civile e del Comune è anche prevenire situazioni più spiacevoli”.

In serata il Comune si è immediatamente attivato con tutti i canali di comunicazione tra social, pannelli stradali, whatsapp per dare l’informazione della chiusura.

Ecco un primo elenco dei comuni del Pordenonese interessati al provvedimento di chiusura delle scuole lunedì 29 e martedì 3o ottobre: oltre a Pordenone, Andreis, Arba, Aviano, Barcis, Brugnera, Budoia, Caneva, Casarsa della Delizia, Cavasso Nuovo, Chions, Cimolais, Claut, Cordenons, Cordovado, Erto e Casso, Fanna, fiume Veneto, Fontanafredda, Frisanco, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Morsano al Tagliamento, Pasiano di Pordenone, Pravisdomini, Roveredo in Piano, San Giorgio della Richinvelda, San Martino al Tagliamento, San Quirino, Sequals, Sesto al Reghena, Spilimbergo, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Vajont, Valvasone Arzene, Vivaro, Zoppola, Castelnuovo del Friuli, Clauzetto, Pinzano al Tagliamento, Travesio e Vito d’Asio.

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