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domenica , 22 Dicembre 2024

Fender Vintage, le chitarre della storia del rock in mostra a Pordenone

PORDENONE – Ultimo giorno sabato 22 luglio (ore 10-21 orario continuato, ingresso gratuito), per la mostra “Fender Vintage Collection”, l’esposizione di 90 strumenti prodotti dalla storica Fender Factory dal 1951 al 1974 allestita a Palazzo Cossetti, sede di Crédit Agricole FriulAdria.

L’iniziativa, promossa dalla banca main sponsor del Pordenone Blues Festival, sta registrando uno straordinario successo di pubblico e di critica. Centinaia i visitatori, anche da fuori regione, che non hanno voluto perdere l’opportunità di vedere, toccare con mano e ascoltare autentici cimeli della storia del rock, come avvenuto ieri sera nel corso della visita guidata coordinata dal collezionista romagnolo Flavio Camorani, patron dell’unico museo Fender italiano.

Una cinquantina di appassionati hanno potuto approfondire la vicenda umana e professionale del liutista Leo Fender e ammirare perfino un amplificatore intagliato a mano dallo stesso, nonché “studiare” le chitarre imbracciate dai mostri sacri della musica e curiosare tra i vinili con le copertina autografate dalle star. Gli ospiti sono stati accolti dal saluto della presidente di Crédit Agricole FriulAdria, Chiara Mio.

Al termine della visita guidata Camorani, che è anche leader della tribute band Floyd Machine, ha eseguito la celebre “Another brick in the wall” dei Pink Floyd con il modello di Stratocaster utilizzato da David Gilmour.
L’esposizione, una vera perla del Pordenone Blues Festival 2017, arriva direttamente dal Fender Vintage Museum dei collezionisti romagnoli Flavio Camorani e Michela Taioli, la più importante raccolta di Fender al mondo con oltre cento pezzi di cui molti rarissimi.

“Quella di Fender fu una rivoluzione frutto di un’ostinata ricerca – osserva la nuova responsabile Marketing di Crédit Agricole FriulAdria Sara Gentili – Dopo aver di fatto inventato la chitarra elettrica, costante fu l’impegno per facilitare il compito di chi l’avrebbe suonata. Da qui la creazione di modelli sempre innovativi e diversi nobilitati dai giganti della storia del rock come Pete Townshend, Jimi Hendrix, David Gilmour ed Eric Clapton. Per una banca come la nostra, che crede e investe nell’innovazione, era doveroso aprire le porte a questa iniziativa”.

Era il 1950 quando per la prima volta comparve una chitarra elettrica in un negozio di strumenti musicali, quella data segnò l’inizio della musica moderna. A generarla fu il rivoluzionario Leo Fender, fondatore dello storico marchio Fender con sede in California (USA), la sua innovazione fu nel creare strumenti semplici e pratici, funzionali a tutti i musicisti. Sinonimo di qualità, ecletticità ed artigianalità, la Fender Factory divenne leader mondiale della musica, creando strumenti musicali tutt’ora in uso; produsse la prima chitarra elettrica e il primo basso elettrico della storia.

Il Fender Vintage Museum è la mostra di tutti gli strumenti a corde solid body ed amplificatori prodotti dalla storica Fender Factory. Il museo ripercorre il periodo d’oro della Fender mostrando tutti i modelli di strumenti elettrici ed amplificatori costruiti dal 1951 al 1974 anno della sua cessione ad altra società. Un viaggio imperdibile all’interno della storia della musica rivolto a tutti gli appassionati.

Tale progetto costituisce un unicum in quanto non esiste in tutto il mondo una così completa ed accurata collezione. Gli oltre 100 esemplari, corredati di originali custodie, sono stati riuniti in oltre trent’anni di meticolosa perizia e passione, esposti al pubblico con rispettive targhette identificatrici in ordine cronologico e filologico, ideata per far rivivere sonorità ed emozioni che hanno accompagnato un’epoca indimenticabile.

Cataloghi, manifesti, documenti, memorabilia e fotografie originali dell’epoca corredano e donano valore aggiunto al Fender Vintage Museum.

Un’autentica mostra nella mostra è poi la raccolta di vinili autografati da artisti scomparsi che hanno fatto la storia della musica (a cura di Rock’PN’Roll).

“Più che una raccolta di strumenti musicali è lo spaccato di un’epoca che va dagli anni ’50 ai ’70, ovvero gli anni del mondo Fender – spiega il collezionista Flavio Camorani – Infatti, la mostra non è costituta di soli strumenti a corde ma anche da amplificatori, effetti analogici, cataloghi, memorabilia, depliant, manifesti, loghi, reggichitarre, mute di corde, fotografie, documenti reperiti per testimoniare quello che è stato la rivoluzione di Leo Fender e della musica moderna. La ricerca di questi strumenti è iniziata 35 anni fa e l’ultimo tassello è arrivato da pochi mesi: è una raccolta in continua evoluzione di strumenti dal 1946, anno di fondazione della Fender, al 1974, quando il marchio Fender passò nelle mani della multinazionale CBS”.

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