Fidapa “Covid e lockdown un anno dopo: bilancio di paure e atti di resilienza”

PORDENONE – Mercoledì 24 marzo sulla piattaforma Zoom della Fidapa si è tenuto un incontro molto partecipato, visto il numero consistente delle socie che vi hanno aderito.

La conferenza, organizzata e presentata dalla Presidente della Fidapa Pordenone Sonja Pin e salutata da Susanna Benetti Presidente del Distretto Nord-Est Fidapa BPW Italy, ha avuto come relatrice la dottoressa Daniela Quattrone, psicologa iscritta all’Albo professionale, che si occupa di formazione e di benessere aziendale.

Lo scorso anno, dopo la deflagrazione della pandemia da Coronavirus, insieme ad alcuni colleghi e con l’appoggio del Comune di Pordenone, è stata la promotrice dell’attivazione dello sportello di ascolto telefonico per sostenere psicologicamente le persone più fragili che ne avessero richiesto l’aiuto.

Tutti coloro che l’hanno fatto presentavano livelli di ansia molto elevati, avevano problemi di solitudine, economici, pratici, di gestione di bimbi piccoli e/o della malattia vera e propria. Quest’esperienza e molte altre, vissute non solo nell’ ambito della sua professione ma anche come madre, hanno consentito alla dottoressa Quattrone di fare un bilancio un anno dopo l’inizio dell’emergenza Covid.

Bilancio che non può certo prescindere dalle paure: prima fra tutte quella dell’isolamento sociale ma, da settembre in poi (quando l’estate è finita e il mondo ha capito che il virus non se n’era andato), anche la paura di contrarre la malattia stessa.

La relatrice, che è anche socia Fidapa, ha quindi posato lo sguardo sull’altro piatto della bilancia, invitando le amiche videocollegate a raccontare almeno un aspetto positivo, un vantaggio acquisito nel “vivere in modalità pandemia”.

Ne sono emersi parecchi: il piacere di godersi i figli e la famiglia, il dilatato tempo da dedicare alla lettura, il diletto di cimentarsi in cucina, la riscoperta del giardinaggio, l’incentivazione alla digitalizzazione e alla alfabetizzazione informatica che ha permesso di continuare a “vedere” gli amici.

Su quest’ultimo aspetto è stato aperto un capitolo a parte: la DAD, Didattica a Distanza. Se lo scorso anno è stata soluzione emergenziale per la Scuola Italiana, dopo un anno di utilizzo sono emerse le grandi criticità: non solo inadeguatezze infrastrutturali, limiti nelle competenze digitali e gap tra chi possiede e chi è privo di dispositivi.

Ma anche, come sottolinea la dottoressa Quattrone, risultati sicuramente penalizzanti nella crescita di un’intera generazione che ha perso significativi pezzi di vita. La Scuola deve tornare ad essere “in presenza”, tuttavia l’esperienza della didattica da remoto, fatta così a caro prezzo, non va sprecata, è un patrimonio che sarà sempre utile. La DAD continuerà fino a dopo Pasqua, un’altra Pasqua da trascorrere chiusi dentro.

L’utilizzo delle mascherine e di ogni presidio di protezione non dovrà essere abbandonato. Sarà un periodo di resilienza anche questo, come tantissimi altri momenti che tutti hanno vissuto dimostrando capacità di fronteggiare in maniera positiva gli eventi traumatici che hanno travolto l’umanità. Sarà uno degli ultimi atti di resilienza contro questa pandemia. Ne è convinta la preparatissima relatrice: uno in meno da compiere prima dell’addio al Covid-19.




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