I miti greci e la musica a partire dal ’700 fino alla contemporaneità

PORDENONE – Prende il via venerdì 12 febbraio, alle 17 e 30, la nuova parte del progetto “La lunga vita dei miti” promosso dall’Associazione Atene Roma e curato dal presidente Gianantonio Collaoni e dal musicologo Roberto Calabretto con il sostegno della Regione Friuli-Venezia Giulia, del Comune di Pordenone, di Fondazione Friuli e in collaborazione con L’Oppure.

In programma, cinque incontri che si svolgeranno in diretta streaming, sulla piattaforma Zoom. Una nuova serie di approfondimenti dedicati agli antichi eroi della mitologia in riferimento alle riprese nella musica, guidati anche in questa sezione, da relatori di comprovata fama e altrettanti giovani studiosi considerati come promesse nei loro campi di attività.

Al centro delle conferenze saranno tre figure di eroi del mito greco: Ulisse, Prometeo, Idomeneo. Il primo – spiega Gianantonio Collaoni – il grande re della piccola isola d’Itaca, è da tutti conosciuto perché resta nella memoria culturale dell’Occidente per la sua grande impresa (la presa di Troia con l’inganno del cavallo), per l’avventuroso e travagliato ritorno, fatto di incontri con mostri (Polifemo, Scilla e Cariddi), maghe (Circe), fanciulle infide (le Sirene) o generose salvatrici (Nausicaa); per la riconquista del regno paterno e per il ricongiungimento con la fedele sposa Penelope. Non può stupire che un simile eroe abbia avuto spazio anche nella musica dove diventa protagonista di composizioni e opere note ma anche in ruoli inaspettati.

Di spessore anche la figura del titano Prometeo, che sfida l’autorità del padre degli dèi rubandogli il fuoco, per farne dono agli uomini. Prometeo viene punito per il furto, ma per gli uomini è l’inizio dell’incivilimento grazie all’acquisizione delle tecniche. Il contrasto colpa-beneficio diventa inevitabilmente oggetto di tragedia. Di Eschilo, il primo dei grandi tragici Ateniesi del V secolo, resta il “Prometeo incatenato”. Un diverso racconto del mito è reso possibile grazie a Platone, che nel suo dialogo “Protagora” presenta una variante di grande importanza. In epoca moderna il mito viene ripreso prima da Goethe in un poemetto giovanile, in pieno clima “Sturm und drang”, poi, già in età romantica, dal poeta inglese Percy Bysshe Shelley che presentano il titano come simbolo della ribellione trionfante sull’autorità; mentre il nome di Prometeo riappare, significativamente, nel titolo di un importante libro, “Prometeo liberato”, dedicato alla rivoluzione industriale nell’Europa occidentale dello storico inglese David Landes. Il testo, ancorché uscito in Italia nel 1969, è tuttora un riferimento obbligato per chi desidera studiare i cambiamenti tecnologici e lo sviluppo industriale da metà del ‘700 fino ad oggi. Certamente minore il terzo personaggio, Idomeneo, re di Creta, eroe decisamente di secondo piano nell’Iliade, che però ha trovato in Mozart un cantore immenso.

Si inizia il 12 febbraio, con un approfondimento legato al mito di Prometeo curato da Andrea Menegoz, laureato in Lettere Antiche. A seguire, 19 febbraio, Roberto Calabretto, docente dell’Università di Udine, riprenderà la figura del titano ribelle che rubò il fuoco per donarlo agli uomini illustrandone le riprese nella musica in particolare, da Beethoven a Luigi Nono. La figura di Ulisse, eroe senza tempo, interpretato nella musica sarà il tema dell’incontro previsto il 26 febbraio, con il professor Franco Rossi, già docente del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e il 5 marzo, Vera Vecchiarelli, dottoressa di ricerca dell’Università Sapienza di Roma racconterà come questo eroe viene descritto nella canzone italiana dove ha ispirato diversi cantautori. Doppio appuntamento a conclusione del progetto “La lunga vita dei miti”, venerdì 12 marzo. L’incontro si aprirà con un intervento del presidente Collaoni e a seguire, la conferenza curata da Francesco Verona, dottore di ricerca all’Università di Padova dedicata all’opera “Idomeneo” di Wolfgang Amadeus Mozart.

Tutti gli incontri si svolgeranno sulla piattaforma “Zoom” alle 17 e 30.

 




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