PORDENONE – Il Cinquecento veneto-friulano. Su questo decisivo periodo dell’arte e della cultura italiana, si è tenuta ieri sera a Villa Baschiera Tallon, sede del Rotary Club Pordenone, un’appassionata conferenza della professoressa Lucia Cadelli, insegnante di materie letterarie nella scuola media superiore e autrice di varie pubblicazioni sull’argomento.
L’iniziativa si inserisce nella costante valorizzazione del patrimonio artistico che il Rotary Club Pordenone persegue dal 1965, quando il club contribuì al fondamentale restauro della Pala della Misericordia del Pordenone, conservata oggi nel Duomo Concattedrale.
Con l’aiuto di efficaci immagini, Lucia Cadelli ha presentato i motivi salienti della pittura cinquecentesca in area veneta, a partire dalla rivoluzione cromatica del tonalismo di Giorgione. Il protagonista del secolo a Venezia è Tiziano Vecellio, che domina la scena lagunare ed appare il pittore trainante di tutta la realtà artistica della Serenissima, annoverando tra i suoi committenti anche gli uomini più influenti del secolo, primo fra tutti l’imperatore Carlo V.
Accanto al cadorino si muovono però altre grandi personalità della pittura, tra cui spicca il Pordenone, che avrà grande successo nel Cinquecento, soprattutto in terra lombarda.
Infine, il Cinquecento veneto ospita Andrea Palladio, forse tra gli architetti italiani più famosi di sempre, la cui eredità artistica sopravvive tuttora, anche oltre oceano.
La relatrice ha concluso la brillante serata descrivendo le meraviglie di Villa Barbaro a Maser, che è l’opera più completa di Palladio e che è meta programmata di un’uscita del Rotary Club Pordenonese il prossimo 14 settembre: centro produttivo di un’azienda agricola, ma soprattutto luogo dell’otium di ciceroniana memoria del proprietario Daniele Barbaro.
Come uno scrigno, all’interno la villa ospita gli scenografici affreschi di Paolo Veronese, in un susseguirsi di vibranti cromatismi e giochi illusionistici tra realtà e finzione.