PORDENONE -Il caso addizionale Irpef rischia di provocare un autentico “polverone” in Consiglio comunale.
Nella serata di ieri, 21 dicembre, c’รจ stato l’ultimatum del sindaco Alessandro Ciriani, in questi termini: entro due giorni, vale a dire a Natale, o ci saranno le scuse di Forza Italia, in particolare il capogruppo in consiglio regionale Giuseppe Nicoli, con la presa di distanza degli esponenti locali, o gli assessori Andrea Cabibbo e Guglielmina Cucci verranno dimissionati e sostituiti.
A scatenare la tempesta รจ stata una nota del capogruppo regionale azzurro che ha definito “un’operazione vergognosa l’aumento dell’addizionale Irpef. Consiglierei a Fdi di iniziare a vagliare la razionalizzazione delle spese a Pordenone, puntando a una gestione piรน oculata delle risorse, tra passerelle e annunci vari”.
Una nota che non poteva passare inosservata e la reazione del sindaco non si รจ fatta attendere: “Ora basta – attacca Ciriani – se Nicoli attacca cosรฌ, immagino lo abbia fatto in accordo con i referenti locali. In questo caso mi aspetto, per coerenza, le dimissioni dei due assessori, espressione di Forza Italia, Guglielmina Cucci e Andrea Cabibbo”.
“Quella sull’Irpef – aggiunge il primo cittadino – รจ stata un’operazione difficile e di responsabilitร . Nicoli mandi a tutti i comuni governati da Forza Italia la stessa nota, imponendo l’abbassamento delle tasse. Inoltre, non accetto queste accuse quando Forza Italia governa l’Italia con la sinistra”.
Dulcis in fundo “Per 5 anni, ho sostenuto assessori imbarazzanti e sopperito alle carenze per il bene della cittร . Il bando delle periferie ne รจ un esempio eclatante”.
Ciriani, invece, ringrazia gli esponenti della Lega “perchรฉ mi hanno informato per tempo dei loro dubbi, concertando la posizione. Il voto del loro assessore รจ un atto apprezzabile e coerente”.
E, per gettare un altro po’ di benzina sul fuoco, scarica anche il direttore generale dell’Asfo Joseph Polimeni, invitandolo ad assumere “decisioni conseguenti alla sfiducia di dirigenti, medici, personale sanitario, sindacati e sindaci sull’atto aziendale”.