PORDENONE – La medaglia d’argento è il capolavoro che la squadra di donne in rosa della Scuola Nazionale Libertas di Canoa hanno portato a casa dai Mondiali di Dragon Boat Venice 2017.
La squadra creata dalla collaborazione fra il Gruppo Kajak Canoa Cordenons e l’Andos di Pordenone, e formata da Miriam Gianessi, Anna Maria Polles, Cecilia Ivan, Giovanna Favret, Nataliya Golinkp, Antonella Scapin, Maida Lazzarin, Annunziata Riccio, Giuliana Fabbri, Sara Manfè, Mirella Burel, Elisabetta Imelio, Lucia Bertoldo, Laura Favot, Valentina Tuni, Paola Raengo, Sandra Varaschin, Paola Trevisan, Erika Serchmova, Silvia Zaccarin, Franca Bernardin, con Mauro Baron timoniere, Renza Zanon team leader e Graziella Biasiato coach, dopo soli pochi mesi di allenamento è riuscito ad ottenere un risultato strepitoso.
Nonostante l’assenza di due atlete, la foga della gara ha permesso alle donne in rosa pordenonesi di migliorare di oltre quattro minuti la miglior prestazione ottenuta in allenamento. Chiudono infatti con un crono di 12’ 22,03”, a solo 1’ 55” di distacco dal più navigato equipaggio misto formato dal Trifoglio Rosa di Mestre e dalle Pink Butterfly di Roma. Il miglior record in Burida era stato di 16’ 35”.
All’arrivo la squadra è stata accolta sotto un arco di pagaie dalle altre donne in rosa, con complimenti e festeggiamenti, a riprova della solidarietà e dell’affetto che unisce le donne appartenenti al movimento International Breast Cancer Paddlers’ Commission (Commissione Internazionale Canoisti affetti da Tumore al Seno): «Abbiamo già vinto nel momento in cui scendiamo in acqua come tutti gli altri atleti, pagaiamo con la stessa fatica e tutto il resto – hanno commentato praticamente in coro la rappresentante europea dell’IBCPC Cecilia Picchi e quella italiana Mariagrazia Punzo – A tutti piace vincere e ci mettiamo tutto l’impegno, ma una volta scese dal pontile ci rimescoliamo e siamo tutte amiche».
Il plurimedagliato campione olimpico Daniele Scarpa, promotore dell’IBCPC in Italia ha onorato con la sua presenza la manifestazione, complimentandosi con tutte le donne per le performance agonistiche dimostrate.
Soddisfatto anche Mauro Baron, CT della nazionale italiana di canoa slalom fino al 2016: «Non ho mai visto l’equipaggio determinato come oggi. Le variabili erano tante e le minacce pure. Ma niente ha scalfito la concentrazione delle atlete. Hanno pensato solo a portare il dragone al traguardo nel minor tempo possibile. Ed è stato un successo».