“Imparare sperimentando” con Silvia Dalla Torre

PORDENONE – Terzo appuntamento autunnale che anticipa l’edizione 2016 di Imparare Sperimentando. Dopo i due scienziati Pietroni e Ferrini – che hanno riempito le sale ed entusiasmato il pubblico – è la volta di una donna.

Questa sera alle 18 la sala consiliare della Provincia di Pordenone (e alle 11.30 il Centro Studi) ospiterà Silvia Dalla Torre, fisico triestino che – insieme al collega del CERN Leszek Ropelewsky – da gennaio prossimo guiderà un team di circa 500 scienziati provenienti da 75 università e laboratori di ricerca di 25 Paesi d’Europa, America, Asia e Africa.

“Misurare l’infinitamente piccolo: le invenzioni per la ricerca di base al servizio di scienza e società” è il titolo dell’incontro, che illustrerà le problematiche relative a questo tipo di misurazione, gli approcci utilizzati, le novità rilevanti – con particolare attenzione al settore dei rivelatori a gas – e gli esempi di applicazione dei dati conseguiti da una ricerca scientifica su sfere d’interesse sociale.

L’attrattiva per questo tipo di ricerca è nata all’inizio del Novecento e ha portato alla realizzazione dei rivelatori di particelle ionizzanti, sofisticati occhi tecnologici in grado di sondare nelle pieghe più intime della materia. La Dalla Torre, che dirige la sezione triestina dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), coordinerà appunto la più ampia collaborazione scientifica internazionale dedicata allo sviluppo di tali rivelatori. Nella famiglia dei rivelatori, un contributo importante è giocato appunto da quelli a gas, di cui il capostipite è il contatore Geiger che, alla fine del secolo scorso, è stato aggiornato con l’invenzione di quelli del tipo micropattern.

“Il team di RD51 (che è il nome dello staff da lei guidato, ndr) cura lo sviluppo e le prospettive di applicazione dei MPGD (Micro Pattern Gas Detectors), il cui design è ormai maturo per la produzione industriale – spiega Silvia Dalla Torre – i progressi di questa tecnologia, infatti, sono così avanzati che è ormai realistica la possibilità di trasferirla a settori di applicazione differenti dalla fisica delle alte energie, come l’imaging biomedico”.

L’incontro – organizzato dall’Aif pordenonese con il contributo della Provincia di Pordenone, il patrocinio del Comune, il supporto di Fondazione Crup, Bcc Pordenonese, Noxor Sokem Group e Dall’Ava – è aperto a tutti e gratuito.

A seguire, venerdì 27 novembre alle 18 nella Sala Consiliare della Provincia di Pordenone, si svolgerà un incontro con lo scienziato del Cern Lucio Rossi, High Luminosity LHC Project Leader.




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