Pac e fondi comuni investimento, soluzioni per aggirare insidie mercati

PORDENONE – Ogni mattina, un risparmiatore si sveglia e sa che dovrà correre più veloce di tutti per sopravvivere nella “giungla” degli investimenti.

Le insidie dei mercati azionari e obbligazionari, sovente dipendenti dalle crisi politiche ed economiche internazionali sono molteplici, e chi non è avvezzo al sistema potrebbe fronteggiare una redditività non all’altezza delle aspettative, ma anche una probabilità non certo recondita di investimenti non profittevoli, con l’ombra di uno spacchettamento del portafogli.

Anche i Fondi Comuni d’Investimento, vista la grande varietà di prodotti e soluzioni e vista la mancanza di strumenti appropriati per i mercati finanziari, potrebbero condurre a scenari poco propizi, nonostante i dati diffusi da Assogestioni evidenzino grandi numeri concentrati su queste soluzioni, in grado di incontrare al meglio le esigenze dei risparmiatori che sono sempre alla ricerca di nuove soluzioni di investimento.

Il mercato presenza però altre soluzioni interessanti, come i PAC, acronimo che rappresenta i piani di accumulo del capitale. Il grande utilizzo di questi strumenti finanziari è dettato dalla grande flessibilità: importo minimo variabile, cadenze periodiche e grande personalizzazione da parte del risparmiatore.

Non essendoci una sottoscrizione, i piani di accumulo evitano la rinuncia a somme di grande entità: questa caratteristica rende quindi i PAC funzionali alle caratteristiche dei piccoli risparmiatori, ossia di coloro che accumulano mensilmente piccole somme e vorrebbero giocare sul mercato speculativo con investimenti di piccola portata.

Altro vantaggio intrinseco al PAC è relativo alla stabilità: il risparmiatore può infatti investire sia durante un periodo positivo delle borse, sia quando il mercato produce un ribasso. Tale caratteristica evita le possibili conseguenze di un’oscillazione del mercato azionario e della volatilità che lo contraddistingue.

I piani d’accumulo capitale minimizzano i rischi, notizia eccezionale all’indomani di quanto accaduto a chi possedeva pacchetti azionari e obbligazioni di noti istituti bancari italiani.

Un pregio non indifferente, derivante dal posizionamento dei PAC all’interno di un mercato meno speculativo come quello dei fondi comuni d’investimento, che essendo composti da una varietà di titoli azionari sono sottoposti al principio della diversificazione.
La caratteristica che però deve mantenere l’investitore che si impegna a sottoscrivere un piano d’accumulo è quella di essere assolutamente paziente, perché una carenza di pazienza potrebbe non permettere di raccogliere i frutti dell’investimento.

A fronte di una certa stabilità, infatti, questo strumento d’investimento propone guadagni limitati e visibili solo a lungo termine. Questa piccola pecca deriva dalla durata dei piani d’accumulo del capitale, che varia dai cinque ai quaranta anni.

È interessante anche il floor di investimento, che parte da una quota minima di cinquanta euro mensili: alcune tipologie di pac prevedono la sottoscrizione di una quota iniziale in ogni caso non esagerata e accessibile anche ai piccoli investitori, mentre altre tipologie di prodotto prevedono la possibilità di bloccare gli investimenti.

In considerazione delle caratteristiche dei piani d’accumulo capitale, questo strumento finanziario può essere definibile molto attraente per tutti i risparmiatori: facendo di flessibilità e sicurezza la loro peculiarità, i pec possono portare importanti vantaggi sia per i piccoli e medi risparmiatori, sia per chi investe ingenti somme.

A fronte di una certa oculatezza che bisogna mostrare al momento della sottoscrizione, il PAC assicura assicurano una buona dose di rendimenti che variano in base alle scelte iniziali, ma senza sfociare in picchi altissimi di guadagno. La forte personalizzazione del piano d’investimento consente una certa libertà, e un piazzamento sul mercato non certo esposto a rischi.




Condividi