Pordenone, un dormitorio con 19 posti letto per i senza tetto italiani

PORDENONE – “La Locanda”. E’ questo il nome del progetto sperimentale presentato in Municipio. Si tratta di un rifugio notturno, a Pordenone, che accoglie uomini italiani in condizioni di marginalità e senza fissa dimora offrendo, 7 giorni su 7 dalle 19.30 alle 8.30, un letto e un tetto per la notte, cena e colazione, il cambio di lenzuola e lavanderia.

E’ un servizio gratuito e non verrà mai chiesto un contributo in contanti o tramite genius card o altre forme di pagamento (approfondimenti su http://societaoffshore.org/genius-card). L’ospitalità è offerta a rotazione per un periodo breve o medio. Non si tratta di una struttura emergenziale che accoglie “alla porta” persone che si presentano all’improvviso ma un servizio pianificato, insieme ai Servizi sociali, dopo un percorso di valutazione e autorizzazione caso per caso. Il servizio è gestito e finanziato dalla Caritas attraverso i fondi dell’8×1000 e nasce dalla collaborazione di diverse realtà tra cui: la Caritas stessa, Ambito urbano 6.5, la Fondazione Buon Samaritano, la Cooperativa Abitamondo. Anche il Comune sostiene questo progetto.

I posti letto messi a disposizione sono diciannove così suddivisi: 8 camere doppie, triple e una singola. Ogni stanza è dotata di bagno, terrazza coperta e una camera per i custodi. Al fine di garantire il buon andamento e funzionamento della struttura si sono fissate, da subito, poche chiare regole da rispettare. La struttura ha orari d’uscita ed entrata fissi, non accoglie persone sotto effetto di sostanze alcoliche o droghe e, non essendo una struttura terapeutica non è attrezzata per i non autosufficienti o chi necessita di cure continue.

Il Direttore della Caritas, Davide Corba, ha affermato: “L’idea è nata per dare risposte più rapide e efficaci all’accentuarsi della povertà e della famiglie in difficoltà abitativa sul territorio. Pordenone non è invasa dai clochard, ma i problemi sommersi ci sono e questa struttura vuole essere anche un riferimento per farli emergere”.

Da tutti è stato specificato che il Centro non è pensato per gestire l’emergenza profughi ma potrebbe anche accogliere temporaneamente rifugiati in particolare difficoltà. Anche se il Comune ritiene preferenziale “pensare soprattutto ai pordenonesi in difficoltà” ha specificato l’assessore alle politiche sociali Eligio Grizzo, il quale ha aggiunto che “questa è solo una delle numerose iniziative che promuoviamo o sosteniamo per chi è in stato di bisogno”.




Condividi