Progetti e appuntamenti per l’area di via Pontinia

PORDENONE – La situazione che i residenti segnalano nel quadrilatero di abitazioni Ater di Rorai Grande in via Aprilia, via Pontinia, via Latina e via Sabaudia è sotto controllo e sorveglianza da parte degli uffici comunali e della Polizia Locale».

È quanto dichiara l’assessore alla sicurezza del comune di Pordenone Emanuele Loperfido, a cui fanno coro gli uffici delle politiche sociali e giovanili, che illustrano quanto negli anni è già stato fatto e attivato per togliere dall’isolamento e dalla marginalità una zona così vicina al centro storico.

Riuniti in una task-force tecnica con gli assessorati, che ha seguito il primo incontro con gli operatori del centro di aggregazione giovanile avvenuto qualche giorno fa, la situazione appare sotto controllo in termini di sicurezza, il quartiere è presidiato a dovere anche tramite progetti educativi e ricreativi, animatori in loco per creare occasioni di aggregazione disciplinata e la biblioteca.

Tutte realtà che purtroppo negli ultimi due anni hanno subito le limitazioni di chiusura e sospensione imposte dal Covid, al pari della scuola e del centro diurno, da cui i ragazzi sono stati allontanati. «Si dipinge questa zona come una periferia da “Bronx”, mentre ha sì delle marginalità e dei problemi, ma che rientrano in un range fisiologico in cui la situazione pare accettabile e il disagio è attenzionato dai servizi preposti.

Non abbiamo abbandonato i quartieri periferici e non sottovalutiamo in nessun modo episodi vandalici né segnalazioni. Agiamo puntualmente ma senza creare allarmismi fuori luogo».

Contro le denunce pubbliche di vandalismo e danneggiamenti e le rimostranze della minoranza in consiglio comunale, gli assessori Parigi, Cucci e Loperfido rispondono proponendo un approccio organico, integrato e trasversale che riporti la percezione della sicurezza dell’area attraverso l’educazione, la sorveglianza e la creatività: «Miglioreremo l’aspetto ambientale e culturale di un’area che paga lo scotto di una complessa organizzazione architettonica e logistica, applicando progetti di rigenerazione urbana. Un disegno più grande che risponda non solo al momento di bisogno contingente, ma anche alle necessità impellenti e radicate manifestate dai residenti».

L’impegno, da onorare a breve, è quello di incontrare i referenti del quartiere per studiare il miglior piano d’azione nell’ottica di un approccio integrato e partecipativo.

«A Pordenone si vive bene, non ci sono sacche di delinquenza o illegalità –concludono gli assessori Parigi, Cucci, Loperfido-. Ci sono sicuramente delle situazioni più complesse, come ne esistono in ogni città, ma non tali da allarmare la rete civica o la sicurezza.

La videosorveglianza attraverso telecamere in quell’area non è funzionale all’obiettivo, anche perché molti dei protagonisti degli episodi vandalici contestati sono già stati identificati e risultano residenti in altre zone della città.

Misure per arginare una possibile degenerazione sono già state messe in atto, altre sono allo studio degli uffici in una progettazione efficacemente integrata tra le politiche giovanili, il sociale e la sicurezza.

Parliamo comunque sempre di una zona limitrofa al centro storico, residenziale, che fa parte di una città che per qualità della vita è ai primi posti nazionali».

E ricordano come «per ogni cosa ci sia bisogno di tempo, soprattutto se la volontà è di farla bene e in maniera continuativa. Questo percorso di crescita, quindi, richiederà studio e tempo per essere portato a compimento».




Condividi