Ruotolo “impassibile” al momento dell’arresto

PORDENONE – “È rimasto impassibile. Attorno alle 17 di ieri (lunedì 7 marzo, ndr) al termine del turno di servizio, ci siamo presentati in caserma e gli abbiamo notificato gli atti. Non ha avuto alcuna reazione né ha parlato. Ha chiesto di leggere il documento, ha preparato degli effetti personali e ci ha seguito in caserma per la foto segnalazione”.

E’ il racconto che fa il capitano dei carabinieri Pierluigi Grosseto, a capo del pool investigativo dal settembre scorso, parlando a margine della conferenza stampa, quando sono emersi alcuni particolari dell’arresto di Giosuè Ruotolo, accusato del duplice omicidio del commilitone Trifone ragone e della sua fidanzata Teresa Costanza.

“Ci ha chiesto di non informare direttamente i propri congiunti – ha aggiunto Grosseto – ma di contattare unicamente il suo avvocato: sarebbe stato quest’ultimo, con le cautele del caso, a comunicare gli sviluppi alla famiglia. In ogni caso, quando ci ha visti entrare nella sua stanza ci ha accolti come si fa con volti amici, forse non pensando immediatamente ad un provvedimento restrittivo quanto forse a qualche notifica di natura diversa”.

Il giovane era appena ritornato da una breve licenza: nei giorni precedenti era parso tranquillo ed era anche uscito più volte dalla caserma. Spesso la sera lo si vedeva scherzare con alcuni commilitoni non lontano dalla sede della Brigata Ariete in una lavanderia automatica che utilizzava di solito.




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